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Il terzo polo già cambia nome Diventa «Polo degli italiani»

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Irappresentanti di Udc, Fli, Api, Mpa e Ld hanno posto le basi per una linea e una proposta programmatica comune, affinché giungano dal territorio le indicazioni su candidature idonee e unitarie. Ma intanto, benché Casini continui a strizzare l'occhio a Berlusconi e Fini abbia sventolato la bandiera bianca, l'attenzione è catalizzata dal nome del terzo polo. «Mi pare una proposta intelligente e suggestiva». Con queste parole Francesco Rutelli dà il via libera alla proposta di «Farefuturo» di cambiare il nome dei centristi dall'attuale «Polo della Nazione» in «Polo degli Italiani». Il sito dei «futuristi» ha pubblicato un articolo di Sergio Talamo che critica la vecchia denominazione sostenendo che «non è per nulla idonea» perché «dà l'idea di un proclama ingessato e vagamente ottocentesco, in cui l'entità astratta ha la meglio sulle persone in carne e ossa: i cittadini con i loro volti, i loro sogni e anche i loro tormenti». Secondo Farefuturo, il Polo degli Italiani «è invece il nome naturale dei centristi perché la sua missione è credere nei cittadini, ridando loro il gusto di partecipare alla stagione delle riforme, del buon senso e del rinnovamento etico». Intanto, buone notizie arrivano dal presidente dell'Ispo Renato Mannheimer. «Il terzo polo è stimato nei sondaggi tra il 12 e il 15 per cento, senza campagna elettorale o aggiunta di personaggi esterni» dice ad Affaritaliani.it il sondaggista. Che aggiunge: «Se poi il nuovo schieramento di centro si esplicita e se si chiede agli elettori se sono interessati, il dato supera il 20%. Questo non vuol dire che arriverà a questo livello ma che ci sono queste possibilità che venga votato dagli italiani».

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