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Il prefetto di Roma "Vogliono alzare la tensione"

Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro

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Questa volta non sono gli studenti a rendere scuro il volto del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. È la notizia dell'ordigno trovato ieri mattina sotto un sedile della metropolitana alla stazione di Rebibbia.   Il vostro sospetto. L'azione dimostrativa di qualche gruppo studentesco?  «Un gesto proveniente dal mondo anarchico, anche se non ci sono state rivendicazioni che si siano attribuite la responsabilità dell'azione. Lasciamo agli esperti il compito di saperne di più». Dopo gli scontri del 14, alla vigilia di una manifestazione bis, quale può essere il messaggio recapitato col pacco bomba? «C'è tensione nel paese, non c'è dubbio. C'è chi probabilmente vuole aumentare l'attenzione e creare confusione».   È così facile lasciare pacchi bomba in stazione?  «Bisogna che ci sia la collaborazione di tutti. La prevenzione è la migliore arma e il cittadino dico che è il primo poliziotto. L'involucro è stato lasciato in una stazione non servita. Potrebbe essere anche un fatto dimostrativo. Rebibbia non è meta di molti a quell'ora, quindi c'è poco controllo. Oggi polizia e carabinieri sono fuori e dentro la metro». Qualche terrorista fai-da-te?  «Non abbiamo rivendicazione. Ripeto: sembra un gesto di matrice anarcoide».   Preccupato?  «Bisogna stare attenti a tutto. Per quanto riguarda le manifestazioni no, è un evento visibile e prevedibile, anche se può verificari l'azione imprevista che però si può contenere. Quando si usano strumenti come l'ordigno è ovvio che siamo di fronte a qualcosa di assolutamente imprevedibile».   Prefetto torniamo agli studenti di domani. Che città sarà Roma? «I ragazzi sfileranno, mi auguro dopo aver preavvisato». E se non preavvisano? «Vediamo che intendono fare».   Se sfilano pacificamente ma senza autorizzazione? «Si tratta di una manifestazione non autorizzata quindi saranno denunciati». Ma saranno fermati? «Dipende: se vanno verso i presidi, le istituzioni è chiaro che verranno fermati. Ogni manifestazione è una partita a sé. Noi dobbiamo preseravare il diritto di manifestare secondo le regole: c'è un preavviso, indicazione del percorso e non si fa violenza».   Insomma tolleranza zero?  «No. Si fa la carica solo quando si è attaccati. Se qualcuno intende violare i palazzi delle istituzioni è ovvio che le forze dell'ordine lo impediscono». Per il cittadino che centro sarà? «Faremo in modo tale da garantire il libero accesso dei cittadini e la possibilità di fare shopping e di vendere». Anche nella zona rossa? «Anche nella zona rossa. Ovviamente non dipende solo da noi. Se c'è un assalto le forze dell'ordine devono rispondere. In queste ultime ore però c'è una maggiore serenità. La trattativa con gli studenti è in corso».   Avete segnali quindi?  «Certo, certo».

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