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Governo blindato

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Finoa poche settimane fa sembrava un'operazione impossibile. Invece oggi sono venti i deputati che, dopo aver votato il 14 dicembre contro la sfiducia al governo, continueranno a sostenere il premier Berlusconi, tanto da formare un vero e proprio gruppo, che debutterà a Montecitorio a gennaio. Per ora parte un coordinamento a cinque. Si sono ritrovati nella sala riunioni del Misto alla Camera per preparare il futuro. Dovevano essere 22, alla fine hanno aderito ufficialmente in 20, la quota minima per costituire un gruppo con presidente, uffici e presenza nelle commissioni. Il coordinamento rappresenterà le diverse anime della nuova formazione: l'ex Fli Silvano Moffa, l'ex Idv Domenico Scilipoti, il leader di Adc Francesco Pionati, Luciano Sardelli di Noi Sud e Giuseppe Ruvolo del Pid. Moffa spiega: «Abbiamo provenienze diverse, ma siamo accomunati dal senso di responsabilità e dal senso delle istituzioni. Noi vogliamo che la legislatura continui nell'interesse del Paese». I cinque avranno il compito di fare un'istruttoria per poi arrivare alla costruzione del gruppo. Assicura il presidente di Noi Sud Scotti: «Questo gruppo sarà al di fuori delle logiche verticistiche che hanno portato all'attuale quadro di frammentazione e alla conseguente disaffezione verso la politica e il Parlamento. Il nostro obiettivo è riportare il Parlamento al centro del dibattito con proposte concrete». Nessuno si sbilancia ma in tanti scommettono che dopo la pausa di Natale si supererà quota 20. Arturo Iannaccone, segretario di Noi Sud, non ha dubbi: «Faremo un buon lavoro, puntiamo ai contenuti politici». L'ex Idv Domenico Scilipoti indica le prospettive: «Vogliamo essere un gruppo di responsabilità nazionale che non faccia mancare il sostegno al governo nell'interesse del Paese». L'ex Pd Bruno Cesario spera di «semplificare il quadro politico, favorendo la governabilità anche nelle commissioni». Gli fa eco Pippo Gianni: «Il nostro obiettivo è salvare il Paese, mettendo da parte gli interessi personali. Saremo più di venti, a gennaio vedremo». Eppure l'ex Fli Giampiero Catone ha già detto che non farà parte del gruppo e che rimarrà nel Misto. «Non ho partecipato alla riunione dei parlamentari del cosiddetto "gruppo di responsabilità", né tantomeno vi prenderò mai parte in quanto manca la benché minima affinità ideale, essendovi confluite persone che hanno alle spalle culture e vissuti politici completamente diversi» spiega Catone. «Ai colleghi - prosegue - auguro, comunque, le migliori fortune e di poter lavorare nell'interesse del Paese. Per quanto mi riguarda continuerò a muovermi e ad operare nel solco dei valori della tradizione cristiano-democratica, ai quali si ispira il movimento politico de La Discussione, di cui è presidente la professoressa Ida Collu, presidente dell'Ente Nazionale Sordi; movimento che raccoglie intorno a sé esponenti del mondo dell'associazionismo, del volontariato e della piccola e media impresa, oltre che rappresentanti del mondo cattolico impegnati nel sociale». Ma non tutti sono soddisfatti. Anzi, c'è anche chi fa i conti. «L'annuncio della futura costituzione alla Camera del cosiddetto gruppo dei responsabili dimostra due cose: la prima è che chi ha cercato di giustificare il voto di fiducia, ricorrendo ai massimi sistemi dell'interesse superiore del Paese, ora si appresta a svolgere più modestamente il ruolo di stampella di un governo moribondo; la seconda è che la nascita di questo nuovo gruppo parlamentare, se pure assolutamente legittima a norma di regolamento, sarà certamente dannosa per il bilancio della Camera, visto che dilaterà la spesa prevista per i gruppi parlamentari» commenta la deputata Idv Silvana Mura. Netto anche il deputato di Fli, Aldo Di Biagio: «Dopo Nucara ecco che arriva l'on. Moffa. Davvero poco originale la sua idea di creare un gruppo di responsabilità. Ma se si vuole dare appoggio al governo non è meglio ritornare nel Pdl e risparmiare i soldi di un nuovo gruppo?».

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