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Un salvagente per Fini Via al polo della Nazione

Gianfranco Fini

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Si chiamerà Polo della Nazione o Polo per l'Italia. È la ciambella di salvataggio della premiata ditta Casini-Fini-Rutelli, a cui si aggiungono Lombardo, Guzzanti e Tanoni. In tutto oltre 100 parlamentari che, assicura il leader di Api, daranno parecchi problemi a Berlusconi. Il vertice è cominciato alle 17,20 di ieri all'hotel Minerva, nel centro di Roma. Ci sono volute un paio d'ore per definire i particolari del progetto. Per ora si farà un coordinamento unico (ma gruppi differenti), poi arriverà la federazione, e a gennaio si svolgerà la prima assemblea. In attesa, forse, anche di Luca Cordero di Montezemolo. Il Polo della Nazione sarà «una forza di opposizione seria e responsabile - si legge nel comunicato ufficiale - pronta a confrontarsi su eventuali provvedimenti che vadano incontro agli interessi generali degli italiani». Un invito ai moderati in piena regola. «Per noi deve finire il tempo delle risse e oggi è necessario operare per il bene dell'Italia e per un'autentica coesione nazionale», c'è scritto nella nota congiunta dei leader di Udc, Fli, Api, Mpa, LibDem, Repubblicani e Liberali. Netto Pier Ferdinando Casini: «C'è bisogno adesso di lavorare per l'Italia senza polemiche, di confrontarsi con il governo». Insomma, assicura Casini, «ci confronteremo con l'esecutivo per tutte le iniziative da assumere e per contrastare quelle che non condividiamo. È un'iniziativa che va nella direzione della chiarezza, del coraggio e dell'unità. Per gli italiani che possono fare le vacanze di Natale questo sarà un elemento di serenità, perché c'è bisogno di abbassare il tasso di litigiosità, di pacificare l'Italia e riunificare il Paese. Basta polemiche - conclude Casini - guardiamo avanti, guardiamo all'Italia che con le speculazioni internazionali in agguato ha bisogno del concorso di tutti senza confusione né distinzione di ruoli».  Ottimisma, ancora più di due giorni fa, Francesco Rutelli: «Il premier dice che il terzo polo è morto, io dico che è vivissimo e gode di ottima forma - assicura - Noi i problemi del nostro Paese vogliamo risolverli, a noi interessa lavorare bene per l'Italia. Oggi nasce il polo del futuro e del cambiamento per fare quelle riforme che non sono state fatte in questi anni». Anche il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, conferma: «Oggi nasce un coordinamento parlamentare di tutte le forze responsabili che hanno deciso di lavorare assieme nelle due Camere per avere un atteggiamento utile all'interesse degli italiani». E se per il capogruppo dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, si tratta di «un'operazione asfittica e contraddittoria perché può piacere o non piacere ma il bipolarismo è tutt'altro che finito», la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, parla di «primo fallimento della strategia del premier». Sullo sfondo resta la questione principale: sicuri che il terzo polo toglierà voti a Berlusconi?

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