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Bersani vuole l'ammucchiata per cambiare legge elettorale

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Perquesto motivo, sabato, il Partito democratico punta a riempire piazza San Giovanni. «È il momento giusto per mandare a casa il governo» ha detto Pier Luigi Bersani presentando l'appuntamento. E anche se ultimamente i dubbi sulla caduta del governo sono aumentati («dopo il 14 saremo comunque più forti» ha detto il leader Democratico lasc) la speranza è l'ultima a morire. Anche perché il Pd non è in alcun modo disponibile ad accettare un Berlusconi bis o nuove maggioranze di centrodestra con un esecutivo guidato, magari, da una personalità scelta dal Cavaliere. Secondo Bersani serve una «fase nuova» che, tradotto, significa un governo di transizione o di responsabilità nazionale. Una maggioranza più ampia che tenga dentro un po' tutto da Fli all'Idv, dall'Udc all'Api e, perché no, i pezzi più responsabili del Pdl. Obiettivo dell'esecutivo sarebbe anzitutto la riforma della legge elettorale ma anche misure per affrontare la crisi economica e rilanciare la crescita e l'occupazione. Solo a quel punto di potrebbe tornare al voto. E i Democratici escludono categoricamente la possibilità di allearsi con i finiani. Anche se questo è un altro capitolo. In caso di Terzo Polo, infatti, il Pd sarebbe quasi sicurametne costretto a presnetarsi alle urne assieme a Idv e Sinistra ecologià e libertà. Un'ipotesi che non piace alla componente ex Popolare del partito che, non a caso, negli ultimi giorni minaccia di migrare altrove. Nic. Imb.

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