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Da miss e showgirl al governo

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Èarrivata alla Camera grazie a Silvio Berlusconi, che la volle in lista nel 2006: all'epoca era una soubrette televisiva, tratti mediterranei in un fisico da modella e una laurea in giurisprudenza nel cassetto. Nei quattro anni passati tra i berluscones, la Carfagna ha imparato a tirare fuori le unghie. Al suo arrivo a Montecitorio, si presentò con un look castigato (era scomparsa la cascata di capelli corvini sostituita da un sobrio caschetto) ma non fu facile, per lei, scrollarsi di dosso il suo passato di apparizioni televisive e calendari. Quando Silvio Berlusconi, durante la consegna dei Telegatti, disse «se non fossi già sposato la sposerei immediatamente», Mara si ritrovò nella bufera. Veronica Lario andò su tutte le furie e scrisse una lettera a «La Repubblica» per pretendere le scuse del consorte. L'incidente fu superato, anche se l'immagine di sfasciafamiglie è restata addosso a Mara Carfagna, come dimostra la velenosa risposta di Vladimir Luxuria alle dichiarazioni del ministro sugli omosessuali che non hanno diritti al riconoscimento di coppia perché «sono sterili e non si riproducono»: «Stai zitta sfasciafamiglie, ragioni come Hitler», disse il futuro vincitore dell'Isola dei famosi (all'epoca deputato «transgender» di rifondazione Comunista). Carnagione olivastra, occhi e capelli scuri, Mara è nata 35 anni fa Salerno. Il padre insegna italiano e storia, ed è il preside del liceo classico della città campana. Il fratello, di un anno più grande, è un chirurgo plastico. La sua bellezza non passa inosservata tra i ragazzi del liceo scientifico da lei frequentato. Più tardi le apre le porte della televisione. Sesta nell'edizione del 1997 del concorso di Miss Italia, Mara arriva a Domenica In, accanto a Giancarlo Magalli, quindi ottiene la conduzione della Domenica del villaggio, su Rete4. Un calendario e qualche foto osè lanciano ancora di più l'immagine di Mara, che nel 2006 è una delle soubrette italiane più popolari. L'incontro con Berlusconi avviene a Palazzo Grazioli: lei accompagnava il padre, che conosce il Cavaliere da qualche anno. Mara si esibisce al pianoforte. Suona la canzone napoletana «Era de maggio» e «La Patetica» di Beethoven, conquistando definitivamente il Cav. Nel 2006 viene contattata da Forza Italia: Maria Teresa Armosino le propone di occuparsi del settore femminile campano. Lei, che è sempre stata di destra (a diciotto anni ha votato anche per il Movimento Sociale) accetta volentieri. Nel 2006 Sandro Bondi la chiama e le propone la candidatura per la Camera. Da quel momento Mara cambia vita; lascia la scena televisiva ed entra in quella politica. Dove trova amici, come Italo Bocchino («Lui, Brunetta e Bondi sono le persone con cui mi consulto di più », ha raccontato, smentendo come «meschinità» le voci di una storia tra lei e il capogruppo del Fli) , ma anche qualche nemico, come Alessandra Mussolini.

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