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Tolti i soldi alla Meloni, nel partito scoppia il caso

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Stadiventando un vero e proprio caso un piccolo comma della legge di Stabilità. Un caso che ha finito per creare anche tensione alla Camera. Soprattutto perché di mezzo c'è Italo Bocchino. È stato il capogruppo di Fli, giusto una settimana fa, che ha partecipato alla riunione di maggioranza sulla finanziaria, ad avanzare quella richiesta: spostare 19 milioni e mezzo dalle politiche giovanili ai diritti sociali, politiche sociali e famiglia e per il programma "promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità". Il governo, per non avere troppi problemi visto che anche il Quirinale ha chiesto di procedere speditamente, decide di accordare quello spostamento. La Meloni c'è rimasta malissimo, ovviamente. La sua delega è già ridotta all'osso e un'ulteriore decurtazione rende il suo lavoro pressocché impossibile (ma la Carfagna non è messa meglio). Quel che tuttavia è chiaro è che Fli ha ottenuto di penalizzare un ministro ex An a vantaggio di uno ex Fi. Ma su Mara si sono concentrate le ire di un altro pezzo del Pdl per un'altra ragione: i rifiuti. Il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri, infatti, toglie in parte le competenze ai presidenti delle Province mettendo fuori gioco soprattutto quello di Salerno, città del ministro delle Pari Opportunità, Edmondo Cirielli, molto vicino ad Alemanno nonché deputato e presidente della commissione Difesa. Tra la Carfagna e Cirielli non corre buon sangue. Ieri alla Camera è stata un continuo di capannelli, battibecchi e battutine. E persino un diverbio in aula. Mentre la ministra stava parlando proprio con Bocchino, Alessandra Mussolini si è avvicinata ai due e li ha fotografati. La Carfagna non l'ha presa bene e le ha battuto le mani: «Brava, brava». La Mussolini avrebbe risposto, ma in maniera pacata, vergogna. Poi è uscita in Transatlantico e ha raccontato tutto ai giornalisti. «Carfagna si deve vergognare per la liaison con Bocchino che sta mettendo a rischio il partito». I motivi, per la nipote del Duce, sono due: «Lo spostamento di competenze sul termovalorizzatore che questa mattina il Consiglio dei ministri ha sottratto alle Province» (e quindi al presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, i cui rapporti con il ministro delle Pari opportunità ultimamente sono tesi) e «il fatto che Bocchino nella Finanziaria ha chiesto di spostare 20 milioni di euro al ministero della Carfagna». Insomma, Mussolini accusa la collega di «fare accordi» col capogruppo di Futuro e libertà anche in vista delle elezioni per il sindaco di Napoli: «Non può tenere una gamba di qua e una di là - avverte - Perciò quando li ho visti parlare in atteggiamento amorevole ho scattato la foto». F. d. O.

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