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«La divisione sul voto? È un fatto di igiene politica»

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«Ciauguriamo che ci siano risposte dall'incontro fra Bossi e Fini alla questione che noi abbiamo posto: dare un segno di discontinuità con un nuovo patto di legislatura capace di far ripartire l'azione del governo». E le dimissioni dei finiani dall'esecutivo servono a dare una spinta a questo progetto? «Fini lo aveva annunciato. È una decisione che apre per forza una fase nuova. Non si esce da questo impasse se non si dà un segnale forte». A quel punto Fini si dovrebbe dimettere da presidente della Camera e entrare al governo? «È una ipotesi che fa parte del dopo. Per ora dobbiamo concentrarci su quello che dovrà fare la nuova maggioranza. Ci dovrà essere sicuramente il federalismo, che dovrà includere però anche la riforma del Senato delle autonomie. E poi si dovrà lavorare alla riforma elettorale». Però si continua a parlare di governo tecnico. Voi siete favorevoli? «Se qualcuno pensa che Fli possa legittimare dei ribaltoni si sbaglia di grosso. Non siamo disponibili, non faremo mai nulla per danneggiare l'Italia». Ma spingere per aprire una crisi non mette a rischio l'approvazione della legge di stabilità? Anche Napolitano ha detto che va assolutamente approvata. «Non c'è alcun rischio, il Parlamento può approvarla tranquillamente nei tempi stabiliti». Intanto però all'interno siete sempre più divisi. Martedì lei e altri suoi colleghi avete votato contro le indicazioni del vostro capogruppo. «Noi abbiamo votato sempre compatti, ci siamo divisi solo sulla mozione dell'Idv perché farla passare con i nostri voti sarebbe stato un errore. Si va fuori rispetto a quello che è un punto di riferimento per il centrodestra. C'è un problema di igiene politica, non vorrei confondere le mie proposte con quelle dell'Idv». Però con l'ala dura del partito avete problemi. Oggi Granata ha detto che avrebbe fatto un governo anche con Vendola pur di battere Berlusconi. Poi si è corretto dicendo che era una battuta... «Ecco, allora dico che in questo momento dovremmo basare le nostre risposte su basi reali e lasciare l'ironia ad altri momenti. Comunque questa sovraesposizione mediatica, questo velleitario antiberlusconismo è pericoloso. E soprattutto non serve». Pa. Zap.

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