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Egregio direttore Le scrivo per rispondere all'editoriale di Davide Giacalone in quanto tramite inesattezze forse faziose si vuole giungere alla facile e populista conclusione che si debba abolire la stessa figura notarile.

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Aconferma di ciò le cito subito qualche dato: il notariato latino è presente tra l'altro in 21 dei 27 stati dell'unione europea ma soprattutto è stato introdotto recentemente in paesi emergenti tra i quali la Cina è il più rappresentativo. Ora perché sono così tanti i paesi, perché essi stanno aumentando (cinque nuovi ingressi il mese scorso) e soprattutto perché sistemi come quello americano che non hanno mai avuto al proprio interno questa figura ora ci stanno studiando, invitando e interrogando sulle garanzie che offre il sistema notarile? La risposta è facile ed è presente sulla stampa nazionale ed internazionale da due anni: la crisi dei mutui subprime e l'aumento in maniera esponenziale delle frodi d'identità negli stati uniti a freno della stessa ripresa economica e causa di devastanti effetti a livello sociale. Peccato che Giacalone non sia informato. In Italia invece, ad esempio, la corretta tenuta dei pubblici registri, il controllo continuo e retroattivo su ogni processo che prevede un atto notarile e l'immissione di dati affidabili e reperibili è garantito dai notai. Questo è il vero elemento che ha permesso al nostro Paese innanzitutto di non soffrire degli stessi problemi sorti oltre oceano e che è garanzia giuridica per il sistema e la collettività. Non mi dilungo a smontare ognuna delle informazioni non corrette proposte dal giornalista a sostegno della sua tesi e mi limito a confutare la critica che ci viene rivolta da coloro che non conoscono la nostra funzione, ossia il fatto delle «parcelle ragguardevoli». Ebbene, la parcella notarile per una compravendita immobiliare, semplificando, oscilla tra lo 0,5% e l'1,5% del valore dell'immobile con una serie però di garanzie giuridiche, di cui lo stesso notaio risponde, che sono la spina dorsale fondamentale per la tenuta e la certezza di ogni tipo di transazione che necessita di autentica. Il resto presente nella fattura è composto da tasse e imposte che il notaio gira direttamente allo Stato senza aggio. Chiudo ora, doverosamente, sul problema di questi giorni ossia l'annullamento delle prove scritte del Concorso Nazionale. Il concorso è organizzato dal Ministero ed è gestito da una commissione presieduta da un magistrato: il fine primario è proprio quello di permettere che i vincitori siano i migliori. Quanto accaduto a Roma e il conseguente annullamento delle prove se vuole è addirittura una ulteriore conferma di quanto stiamo affermando, ossia che se le cose non sembrano corrette il concorso pubblico viene sospeso. D'altronde è lo stesso notariato a pretenderne la serietà. La verità è che il nostro concorso, insieme a pochi altri, è certamente il più rigoroso e selettivo in Italia e non basterà l'errore tecnico di una commissione per scalfire il prestigio dell'istituzione del Notariato o la ultradecennale esperta organizzazione di un Ministero. Giancarlo Laurini, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato –––––––––––––––––––––––––––––––––– Le cronache di questi giorni saranno utili agli statunitensi acciocchè mitighino la loro incontenibile invidia. Che l'esistenza dei notai abbia evitato all'Italia scandali finanziari e trucchi di mercato sarebbe bellissimo, se solo fosse vero. Per essere precisi, comunque, ho sostenuto l'opportunità di abolire l'Albo dei notai non i notai. Di cui resto cliente informato, pagante ma non sempre spontaneo. Davide Giacalone

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