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A Bari sentenze tributarie pilotate

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Èquanto emerge dall'indagine della Guardia di Finanza di Bari che ieri ha portato all'arresto di un giudice tributario, Oronzo (detto Sandro) Quintavalle, di altre 15 persone tra imprenditori, commercialisti, funzionari della commissione tributaria regionale, e dell'avvocato Alessandro Carbone. Tra gli arrestati finiti ai domiciliari c'è anche il capogruppo di Alleanza per l'Italia (Api) al Comune di Bari, il commercialista Donato Radogna. Per altri cinque giudici tributari, indagati a piede libero (Aldo D'Innella, un magistrato in pensione di 72 anni, Francesco Ferrigni, di 70, Vittorio Masiello, di 73, Francesco Paolo Moliterni, di 67, e Giuseppe Savino, di 71), la procura ha chiesto al gip l'interdizione dalla professione. Il sistema corruttivo - secondo l'inchiesta del pm Isabella Ginefra - ha causato un danno all'Erario per oltre 100 milioni, pari all'ammontare delle sentenze favorevoli alle imprese che avevano evaso il Fisco e che, in primo grado, non avevano avuto ragione dalla commissione tributaria e si erano adoperate per aggiustare il processo d'appello. Nel corso dell'operazione le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni mobili e immobili per 200 milioni di euro tra cui complessi aziendali, appartamenti e terreni e hanno notificato avvisi di garanzia a nove società indagate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Al centro dell'indagine c'è il giudice tributario "Sandro" Quintavalle (commercialista di professione), accusato di numerosi episodi di corruzione.

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