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Dopo Ruby arriva un'altra cubista

Ruby, la ragazza marocchina al centro dell'ultimo polverone sollevato contro Silvio Berlusconi

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Non solo Ruby. Ora spunta anche una cubista che sarebbe legata a un giro di feste che si sarebbero svolte a Villa La Certosa a base di sesso a pagamento e droga. Ieri pomeriggio è arrivata la notizia (però smentita in serata) che la Procura di Palermo ha avviato accertamenti sulle dichiarazioni di una presunta trafficante di droga, Perla Genovesi, 32 anni, di Parma. Questa donna dopo avere avviato una forma di collaborazione con i magistrati siciliani, ha riferito le confidenze di una sua amica, a proposito di feste da lei frequentate a Milano e a Villa Certosa. La protagonista di queste vicende è una ventottenne, ex cubista, ex ragazza immagine ed escort, che avrebbe confidato di aver preso parte a diverse feste ad alcune delle quali sarebbe stato presente il premier. Non solo. La donna avrebbe riferito alla Genovesi di episodi in cui si sarebbe fatto uso di stupefacenti e di sesso a pagamento. Sono in corso le indagini per identificare la giovane donna. Le confidenze raccolte da Perla Genovesi, ex assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta e per questo bene introdotta negli ambienti della politica, sono adesso al vaglio dei sostituti procuratori Marcello Viola e Calogero Ferrara, del pool anti-stupefacenti, coordinato dal procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato. Non è escluso che una parte del fascicolo, esaurite le prime verifiche, possa essere trasmessa a Milano e vada ad arricchire l'indagine su Ruby. Tutti questi fattori sembra che facciano parte di un medesimo quadro nel quale i due elementi dominanti sono la presenza di escort e droga in festini organizzati per politici e con la presenza talvolta anche del presidente del Consiglio. La Genovesi ha detto di avere presentato lei l'amica a Renato Brunetta, nel 2006: la giovane donna aveva un problema personale, collegato all'affidamento del figlio di pochi anni, e dopo avere conosciuto l'attuale ministro della Funzione pubblica avrebbe approfondito i propri contatti con altri politici, venendo invitata ed entrando così in quello che la trentaduenne parmigiana ha definito il «giro delle feste del presidente». Secondo quanto riferito ai pm di Palermo, che adesso stanno cercando di individuare l'ex cubista, tutto ciò sarebbe avvenuto tra l'anno scorso e quest'anno. L'indagine palermitana culminò, l'estate scorsa, in 12 arresti, riguardanti persone che vivono in tutto il territorio nazionale. Gli accertamenti riguardano il traffico di droga che sarebbe stato svolto dalla stessa donna, assieme ad alcuni indagati originari della provincia di Trapani, fra la Spagna, la Sicilia e il Nord Italia: Perla Genovesi (che, dopo avere parzialmente ammesso i fatti che la riguardano, ha ottenuto i domiciliari) avrebbe fatto più viaggi per portare cocaina purissima e poi ne avrebbe consumato una parte assieme ad amici, in festini anche a base di sesso, tenuti nel Trapanese e in Emilia Romagna. Tra gli invitati anche politici delle due regioni, «molto conosciuti». In serata però è arrivata la smentita della Procura di Palermo. Smentisce di avere aperto un'inchiesta in seguito alle dichiarazioni di una ragazza arrestata per traffico di droga, che avrebbe riferito ai magistrati di una cubista che avrebbe partecipato ad alcune feste alla presenza del premier Silvio Berlusconi. «Non stiamo indagando su feste a villa Certosa», dicono gli inquirenti. La stessa Procura conferma solo di avere sentito la giovane ex assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta, P. G. Ma smentisce («è una palla colossale») di avere inviato un fascicolo ai colleghi della Procura milanese. Sui festini è intervenuta il ministro Mariastella Gelmini: «Io ad Arcore ci sarò stata mille volte, ho partecipato ad incontri politici e certo ho ascoltato qualche barzelletta che Berlusconi racconta per sdrammatizzare o recuperare l'armonia dopo una discussione accesa. Mai visto feste o festini come si vorrebbe far credere - puntualizza il ministro dell'Istruzione - È solo un tentativo basso di gettare fango sulle persone. Tutto questo ci amareggia ma se pensano di far saltare i nervi al governo si sbagliano di grosso». La Gelmini parla del «solito copione, del ritorno del sexygate». «Ogni sei mesi - rileva - ne tirano fuori una del genere, che si dimostra ogni volta basata solo su falsità. Si vede che non imparano dagli errori, perché il presidente é sempre uscito rafforzato da questi bagni di fango, come dimostrano le elezioni. Se vanno avanti così - pronostica - avremo Berlusconi premier per i prossimi dieci anni».

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