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Un errore snobbare il Paese

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Anchegli altri sindacati, con sfumature e toni diversi, non apprezzano le parole dell'ad della Fiat, intervistato da Fabio Fazio alla trasmissione «Che tempo che fa». «Marchionne - dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - deve evitare di continuare ad umiliare i lavoratori e il sindacato che si è assunto la responsabilità di gestire anche accordi difficili». Palombella invita il manager del Lingotto «a chiarire una volta per tutte quale sia la reale intenzione della Fiat. Se vuole davvero invertire il rapporto tra la quantità di auto prodotte all'estero e quelle fabbricate in Italia - osserva - deve smetterla di fare dichiarazioni che sono la negazione di ciò. Un gruppo industriale che chiede responsabilità e consenso non può continuare a dire che dell'Italia non sa che farsene. È un errore strategico». Per Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim, «Marchionne deve credere di più nell'Italia e smettere di tenere tutti appesi. Ha sempre detto che qui perde, ma se investirà anche l'Italia genererà profitti come avveniva prima della crisi. Gli impianti sono nuovi e i lavoratori sono pronti a fare la loro parte». Apprezzabile, sostiene Vitali, l'idea di monetizzare con aumenti salariali l'incremento di efficienza nelle fabbriche. «Io mi accontenterei che i lavoratori avessero il premio di risultato tagliato a luglio», osserva Airaudo che critica l'idea che «competitività e produttività si recuperino intervenedo sul fattore lavoro».

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