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Nerio Alessandri: la politica è come un'arena e alimenta le tensioni sociali

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Etutto questo si traduce nella perdita di vista delle priorità del Paese». Nerio Alessandri, fondatore e presidente della Technogym, un marchio noto in tutto il mondo, riferisce come viene percepita l'Italia all'estero in questo momento di crisi politica. L'attacco al direttore Belpietro, il riemergere di un clima di tensione; come se ne parla all'estero? «Sono appena tornato da due settimane di viaggi di lavoro in Australia, Giappone e Cina, ho incontrato molti imprenditori, rappresentanti di istituzioni e di ambasciate. Quello che si percepisce è che noi non siamo focalizzati sui veri problemi di competitività, manca il senso di responsabilità. La nostra economia procede a rilento e il fattore tempo ci mette in difficoltà nella competizione globale. Siamo più impegnati a cercare il proprietario di una casa a Montecarlo che ad affrontare i veri problemi del Paese». Che idea si è fatto della causa di questi episodi di violenza? «Se i genitori litigano è probabile che anche i figli facciano lo stesso. I nostri leader dovrebbero essere d'esempio e invece tutto il dibattito politico passa attraverso un'arena dove vince chi urla più forte. Quando sono all'estero e leggo i giornali stranieri ritrovo quella scala di priorità che servono a un Paese per essere competitivo. Quando arrivo a Milano e apro un giornale italiano mi accorgo del gap tra noi e le altre economie. L'Italia non è sintonizzata sulle frequenze globali». Pensa che si sta andando verso una nuova stagione di violenza? «Sicuramente il degrado sociale, la mancanza di senso civico e etico alimentano le frange estreme e quindi il rischio è alto. La disoccupazione e la distanza della politica dai problemi del Paese, creano un malessere generale. Servirebbe un patto sociale per affrontare le grandi riforme. Occorre un processo di moralizzazione del Paese con una leadership che dia l'esempio». L.D.P.

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