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La cucina inguaia Gianfranco È quella comprata con Ely

Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani

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«Trovata la cucina dei Fini. Ma guarda: è a Montecarlo», titolava ieri Il Giornale in prima pagina. Con tanto di foto scattata nel famoso appartamento di boulevard Princesse Charlotte. Mobili identici a quelli acquistati insieme a Roma dal presidente della Camera e dalla compagna Elisabetta. Dopo la fattura anche le foto (recuperate da Ilaria Cavo, inviata dalla trasmissione Matrix a Montecarlo) che confermano dunque lo scoop di Feltri. Negli scatti si nota la corrispondenza con le misure e i dettagli del modello «Scenery» della Scavolini, comprato dalla coppia Fini-Tulliani in un mobilificio della Salaria nel gennaio 2010. Una cucina bianca, con la disposizione di lavabo, frigorifero, piastre cottura, cappa e altro, corrispondenti a quelle del progetto del mobilificio Castellucci, finito sulle prime pagine dei quotidiani italiani nel mese di agosto. Insomma, i mobili sono gli stessi, sostiene il giornale. Ergo: Fini, avendo partecipato all'acquisto, sapeva che nella casa di Monaco ci abitava Giancarlo Tulliani. Quindi nell'intervento di sabato sera a pc unificati avrebbe mentito. Così come salterebbero le difese dei suoi fedelissimi: in estate il finiano Fabio Granata sosteneva: «Quella cucina è a Roma». E Benedetto Della Vedova aggiungeva: «A Montecarlo non entrerebbe nemmeno». A metà agosto, infatti sempre Il Giornale aveva pubblicato il progetto di quella cucina in ogni dettaglio, affiancato alle dichiarazioni di Davide Russo, uno dei dipendenti di quel negozio che aveva supervisionato il progetto: «Ho visto Fini e la Tulliani lavorare a preventivi e progetti con i colleghi, le loro visite non sono mai state un segreto. Preventivi, ordini e progetti erano per un appartamento non italiano, si parlava apertamente di una casa a Montecarlo quando ci si riferiva ai preventivi della Tulliani e quella localizzazione fu confermata dall'esigenza di trovare uno spedizioniere di fiducia... Nessuno dubitava che la meta fosse Montecarlo ma la ricerca era: oltreconfine».   Il mobilificio non aveva smentito la vendita di quella cucina, certificata dall'ordine di acquisto, semplicemente aveva precisato di non aver fatto direttamente la spedizione all'estero: aveva di fatto confermato l'acquisto, non la meta di destinazione. I coniugi Fini, in vacanza ad Ansedonia, avevano fatto trapelare dal loro entourage che quella cucina non provava niente perché era destinata a Roma, non alla casa di Montecarlo. Ieri Feltri ha messo a segno un altro colpo. Ricordando la promessa di Gianfranco: «Se Giancarlo Tulliani fosse il vero proprietario dell'immobile lascerei la presidenza della Camera».

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