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L'ombra di un consigliere nella denuncia dello Ior

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Ci sarebbe un consigliere dello Ior, Giovanni De Censi, dietro la denuncia che ha portato il presidente dell'istituto vaticano Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale, Paolo Cipriani a essere indagati dalla Procura di Roma. Lo rivela il settimanale Panorama. «È stato infatti il Credito Artigiano, per il 70% di proprietà del Credito Valtellinese, presieduto proprio da De Censi a denunciare alla Banca d'Italia, il 14 settembre scorso, la richiesta dello Ior di effettuare due bonifici per 23 milioni di euro in violazione della normativa antiriciclaggio. La denuncia alla Uif, l'unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia ha portato al blocco dell'operazione e, cinque giorni dopo, al sequestro del conto e all'apertura del fascicolo a carico di Gotti Tedeschi e Cipriani, disposto dalla Procura». In serata però dal Vaticano si faceva trapelare che sarebbe priva di fondamento la notizia che sarebbe stato il consigliere De Censi a far partire la denuncia. Intanto il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una lettera ha replicato al Financial Times che mercoledì scorso aveva pubblicato in prima pagina la notizia delle indagini aperte dalla Procura di Roma su una ipotesi di reato legata alle norme dell'antiriciclaggio.   È necessario, scrive Lombardi, che «non si diffondano informazioni inesatte» sull'ultimo caso Ior, e che «non ne rimanga danneggiata l'attività dell'Istituto e il buon nome dei suoi dirigenti». Una nota sentita come necessaria perchè «l'attività dello Ior - afferma padre Lombardi - si svolge a livello internazionale e il suo presidente è una personalità autorevole e ben nota nel mondo della finanza internazionale». Perciò - aggiunge - «è giusto dire una parola di chiarimento» sull'indagine «a sorpresa» della Procura di Roma. L'inconveniente - aggiunge padre Lombardi riferendosi alle presunte irregolarità segnalate dalla Guardia di Finanza e ora all'attenzione della Procura di Roma - si è creato per un misunderstanding che è in via di approfondimento, tra lo Ior e la banca che aveva ricevuto l'ordine di trasferimento». Il portavoce vaticano sottolinea il «grande impegno» profuso dal presidente dello Ior Gotti Tedeschi nel dare «garanzia assoluta di trasparenza delle attività e il loro rispetto delle norme e procedure». Un impegno svolto - precisa - «per mandato esplicito delle massime autorità vaticane e del Consiglio di sorveglianza dell'Istituto». «Sono perciò in corso - prosegue la lettera - intensi e fecondi contatti con la Banca d'Italia, con l'Unione Europea e con gli organismi internazionali competenti, 0ECD e GAFI». «Perciò la segreteria di Stato vaticana, nel suo comunicato ufficiale di martedì - conclude - ha manifestato perplessità e meraviglia per una iniziativa di indagine della Procura di Roma, proprio mentre questo impegno e questi contatti sono in corso con la migliore buona volontà di arrivare rapidamente a soluzioni stabili».

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