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Il Vaticano fa quadrato: tutto in regola, caso inutile

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IlVaticano fa quadrato attorno al presidente e al direttore generale dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi e Paolo Cipriani, indagati dalla Procura di Roma per violazione delle norme antiriciclaggio. E rincara le «perplessità» sull'inchiesta, espresse già ieri dalla Segreteria di Stato e ora riferite anche alla miccia che l'ha fatta partire, cioè la comunicazione dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia. In un lungo intervento in prima pagina dal titolo «La trasparenza dello Ior», l'Osservatore Romano spiega che l'Istituto per le Opere religiose «amministra i beni di istituzioni cattoliche a livello internazionale ed, essendo ubicato nello Stato della Città del Vaticano, è al di fuori della giurisdizione delle diverse banche nazionali». Fermo restando questo principio il quotidiano del Vaticano mette in evidenza come la Santa Sede abbia avviato tutta una serie di azioni volte ad adeguarsi alle normative contro il riciclaggio e come di questo sia ampiamente informata la Banca d'Italia. Di qui la singolarità dell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma. Sottolinea in particolare che proprio «per l'adeguamento alle esigenze che nascono dall'inclusione della Santa Sede tra gli Stati che operano contro il riciclaggio e il terrorismo il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ha nominato un'apposita commissione presieduta dallo stesso cardinale Nicora». E in questa direzione, secondo il giornale vaticano, «vanno lette la costante collaborazione con l'Unione europea e soprattutto le missioni intraprese nei mesi scorsi dai vertici dello Ior a Parigi, sede dell'Ocse e del Gafi (Gruppo di azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali)». «Ai due organismi - sottolinea la nota - è stata allora prodotta la documentazione per l'iscrizione della Santa Sede alla cosiddetta White List, che raccoglie i Paesi che aderiscono alle norme antiriciclaggio». Poi l'Osservatore Romano ricorda che «la direzione dello Ior è inoltre impegnata da tempo, e anche di questo la Banca d'Italia è bene informata, ad adeguare le sue strutture informatiche alle regole vigenti in materia di lotta al riciclaggio. Così lo Ior intende porsi sulla stessa linea delle banche italiane». Il giornale vaticano ribadisce che «l'integrità e l'autorevolezza di Gotti Tedeschi sono ben note negli ambienti finanziari italiani e internazionali». In relazione a questo scenario, secondo l'Osservatore Romano la transazione col Credito Artigiano poteva essere chiarita «con semplicità e rapidità». Si tratta infatti - precisa l'Osservatore Romano - di operazioni di tesoreria il cui destinatario è lo stesso Ior su conti di sua pertinenza, presso altre banche. L'inconveniente è stato causato da un'incomprensione, in via di chiarimento, tra lo Ior e la banca che aveva ricevuto l'ordine di trasferimento. Nella certezza che nessun nuovo conto è stato aperto senza la stretta osservanza delle regole dettate da Bankitalia». Analoghi concetti sono stati espressi ieri anche da un editoriale di Avvenire in cui, in più, il direttore Marco Tarquinio parla di «insistenti e gravi interrogativi sull'inspiegabile e offensiva drammatizzazione decisa da taluni magistrati romani».

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