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I ministeri non si toccano

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LaLega torna alla carica sullo spostamento al Nord dei ministeri e della Rai. Ma tre ministri veneti del Pdl danno un altolà al vecchio cavallo di battaglia del Carroccio: il tema non è mai stato toccato in Consiglio dei ministri. Per cui, sbottano Renato Brunetta, Giancarlo Galan e Maurizio Sacconi, la questione non esiste. Netto rifiuto anche da parte del sindaco di Roma Alemanno e dalla governatrice del Lazio Polverini. «La proposta non avrà alcun esito - taglia netto Alemanno - Non si tratta di difendere solo Roma capitale, ma la funzionalità del governo», sostiene il primo cittadino della Capitale, ricordando di aver «chiesto ai parlamentari del Pdl di mobilitarsi per dare un segnale chiaro: i ministeri non si possono trasferire perché non possono essere sparsi sul territorio nazionale. Ciò creerebbe problemi organizzativi al governo e un aggravio economico clamoroso». Posizione analoga a quella del presidente della Provincia Zingaretti, che è preoccupato: «L'idea di Bossi di spostare i ministeri al Nord non è affatto una boutade, essendo il leader della Lega l'uomo forte di questo Governo. Se poi consideriamo anche l'insistenza con cui gli esponenti della Lega tornano sul concetto espresso è plausibile pensare che qualcosa già stia bollendo in pentola e che prima o poi dalla teoria si passi ai fatti». Per la governatrice Polverini «Il trasferimento di alcuni ministeri in altre città è un'ipotesi che semplicemente non sta in piedi». Per il presidente della Regione «non è questa l'idea di federalismo solidale che stiamo perseguendo, soprattutto non è utile per il lavoro degli stessi dicasteri l'allontanamento dal cuore dell'attività politica e amministrativa. Meglio sarebbe non parlarne più». Insomma, il muro contro muro è netto. La battaglia è appena iniziata.

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