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Movimenti sinistri

Un momento della contestazione da parte degli autonomi al segretario della Cisl Raffaele Bonanni

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{{IMG_SX}}A volte ritornano. No, non è un remake della celebre antologia di racconti di Stephen King. Semplicemente nelle ultime settimane, complice anche il clima da campagna elettorale che si respira nel Paese, sono riapparsi volti e sigle che sembravano scomparsi. Non è un caso. Il Pd non riesce da tempo a rappresentare un'opposizione seria a Silvio Berlusconi e anche Antonio Di Pietro ultimamente è apparso un po' in ombra. Così a farla da padrone sono soprattutto I Grillini e Il Popolo Viola. Anche perché non tutti godono di eguale fortuna. Movimento 5 Stelle. I cosiddetti «grillini». Sono l'evoluzione politica del popolo del V-day. Radunati attorno alla figura di Beppe Grillo sono balzati agli onori delle cronache per il risultato elettorale delle ultime Regionali (decisivi nella sconfitta di Mercedes Bresso in Piemonte e al 6% in Emilia Romagna). La scorsa settimana erano in prima fila tra i contestatori del presidente del Senato Renato Schifani alla festa del Pd a Torino. Per la cronaca: Il Fatto quotidiano ha lanciato una consultazione tra i suoi lettori chiedendo chi può fermare Berlusconi. Grillo è in testa con il 36% dei consensi. Popolo Viola. Hanno raccolto lo scettro dei girotondini (non a caso Nanni Moretti è stato avvistato ad alcune dei loro eventi). Puntando su internet hanno organizzato a dicembre 2009 il «No B day» di piazza San Giovanni. Poi manifestazioni in difesa della legalità, a tutela della democrazia e contro il ddl intercettazioni. Adesso vogliono replicare il «No B day». Appuntamento per il 2 ottobre con un corteo che partirà da piazza della Repubblica e approderà a San Giovanni. Anche loro erano tra i contestatori di Schifani a Torino. Sinistra extra parlamentare. Non c'è altro modo per definire ciò che resta di Rifondazione Comunista, Pdci, Verdi e Sinistra e Libertà dopo le Politiche del 2008. Sel vive della luce riflessa di Nichi Vendola. Gli altri navigano a vista, con Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero che sono stati rimessi in gioco dall'assist del segretario Pd Pier Luigi Bersani che li vorrebbe alleati. Certo, tornare «in vita» per strappare qualche poltrona sicura ai Democratici non è proprio un ottimo spot elettorale. Fiom. La vicenda Fiat ha ridato linfa all'ala «dura» della Cgil. Ormai l'idea, soprattutto nell'area della sinistra radicale, è che l'unico sindacato italiano in grado di opporsi al governo e ai «padroni» sia quello dei metalmeccanici. E loro lavorano ad una manifestazione a Roma per il 16 ottobre. Centri sociali e black bloc. Normalmente incarnano l'anima «violenta» della sinistra. La contestazione al segretario della Cisl Raffaele Bonanni con annesso lancio di fumogeni «nasce» in questa area. Ma normalmente si fanno notare per azioni mirate, legate ad eventi particolari e, almeno per ora, non hanno mai dato l'impressione di avere una strategia organica.  Movimento no global. In Italia è noto soprattutto per gli avvenimenti legati al G8 di Genova del 2001. Oggi continua a vivere nei diversi Forum antiglobalizzazione organizzati nelle più diverse parti del mondo. Chi fosse interessato all'argomento può seguirne le gesta sul sito www.globalproject.info. È lì, ad esempio, che ci si può imbattere in articoli di Luca Casarini il leader delle cosiddette «tute bianche» (o dei Disobbedienti se preferite) che, dopo aver abbandonato la lotta di piazza, è entrato a far parte del popolo delle partite Iva. Vittorio Agnoletto invece, altro animatore di quella stagione, dopo una legislatura al Parlamento europeo, è tornato a fare il medico. Occupandosi soprattutto di lotta all'Aids. Il loro progetto a «breve termine» guarda al luglio del 2011. Decennale del G8 e della morte di Carlo Giuliani. Primo incontro organizzativo il 9 ottobre a Genova, presso il Circolo dell'Autorità Portuale. No Tav e No Dal Molin. Comitati nati sulla scia delle proteste contro l'Alta Velocità in Piemonte e la base americana di Vicenza. Per un lungo periodo sono stati assoluti protagonisti del dibattito politico nazionale. Adesso sopravvivono organizzando iniziative sporadiche (attualmente è in corso il festival Nodalmolin mentre si conclude oggi la tre giorni di «Prove tecniche di resistenza» organizzata a Chiomonte, uno dei comuni della Val di Susa). La costruzione di entrambe le opere, però, prosegue.

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