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Il Pdl frena sull'espulsione: "Prima la fiducia"

Italo Bocchino

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{{IMG_SX}}Non c'è solo Alemanno a tendere la mano ai finiani. Tutto il Pdl ieri ha cercato di frenare sull'ipotesi avanzata da Ignazio La Russa di convocare i parlamentari di Fli per verificarne la compatibilità con gli incarichi nel Popolo della Libertà, chiedendo però in cambio lealtà sulla mozione programmatica che sarà presentata in settembre. Ma Italo Bocchino ha rigettato quello che definisce un ultimatum, confermando per giunta le perplessità sul 5% del testo elaborato da Silvio Berlusconi. La tensione, dunque, resta altissima, nonostante i vari tentativi. Il primo a cercare di mettere da parte lo spinosissimo argomento sollevato da La Russa è il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. «Di qui al mese di settembre – propone – i finiani ci devono dire se sui 5 punti, riforma della giustizia compresa, c'è il loro impegno positivo, oppure se puntano alla caduta o al logoramento del governo». Certo, ammonisce, una volta chiarito ciò «bisognerà affrontare la contraddizione dei due gruppi parlamentari», ma si tratta appunto di un problema di «medio-lungo periodo». Come dire: La Russa pone un problema vero, ma la priorità è un'altra. Concetti ripresi poco dopo dalcoordinatore del Pdl Denis Verdini. «Nessuno nasconde il fatto che il non dell'incompatibilità vada prima o poi affrontato», sottolinea, ma «ora come ora deve prevalere il senso di responsabilità». In sostanza, si deve innanzitutto ottenere «il voto favorevole e incondizionato alla mozione» programmatica. E c'è già chi scommette che la convocazione annunciata dal ministro della Difesa potrebbe slittare al dopo-verifica. La prima replica dei finiani è del moderato Silvano Moffa, e le sue parole fanno ben sperare i pontieri del Pdl. «C'è un ritorno al buon senso», è il suo commento. Insieme alle colombe, però, si mettono a volare anche i falchi. Ma a rabbuiare ulteriormente il cielo sopra il Pdl ci pensa Bocchino. «Non accettiamo aut aut», premette il capogruppo di Fli a Montecitorio, sottolineando che il vero e unico nodo da sciogliere è il documento con cui il Pdl ha sancito «l'incompatibilità politica» di Fini. «Il nostro voto sulla mozione - aggiunge - è annunciato e scontato: la condividiamo nel merito al 95%, ma nessuno può impedirci di esprimere i nostri 'sè e i nostri 'mà sul restante 5%». Intanto prosegue il tentativo di mediazione della Lega. Umberto Bossi fa sapere che Roberto Cota incontrerà il presidente della Camera. Il Seantur resta ottimista: «Secondo me Fini manterrà la parola» anche perchè altrimenti, aggiunge, «stavolta si va al voto davvero».

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