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Famiglia Cristiana fa il megafono di Fini

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Famiglia Cristiana attacca il governo: in un editoriale, firmato da Beppe Del Colle e intitolato "Il Cavaliere Rampante e la Costituzione dimezzata", punta il dito sui metodi del berlusconismo. Che riassume poi nello slogan: "Chi dissente va distrutto". Le reazioni del Pdl sono altrettanto dure: "Sconcertato e disgustato" il ministro Bondi  mentre il ministro dell'Istruzione Gelmini parla di un «attacco di una gratuità e una violenza che lasciano sconcertati». Mentre Generazione Italia, il sito dell'associazione finiana, difende l'editoriale di Beppe Del Colle in nome della «libertà di stampa» e stigmatizza gli attacchi «bassi e volgari del Pdl», dal quale certifica una volta di più il proprio distacco. Beppe Del Colle nell'articolo prende di mira il presidente del Consiglio e le sue recenti esternazioni sui suoi «formalismi istituzionali». «Berlusconi – scrive Del Colle – ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai "formalismi costituzionali"». E per Del Colle questa è un'affermazione in aperto contrasto con la Carta. Scrive Del Colle: «Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla "sovranità popolare" che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro "formalismo"». Del Colle si fa ancora più duro quando arriva a parlare del mondo cattolico, spaccato in due, cosa che «nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva osato sperare». Sul mondo cattolico, aggiunge Del Colle, sembra avere una regola: «Se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all'embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il metodo Boffo (chi dissente va distrutto) è fatto apposta». Parole destinate a far discutere. Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali, non ha dubbi: «Da cattolico considero l'editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti». Gelido il ministro del Welfare Sacconi: «Spiace constatare che Don Sciortino appare accecato dalla sua personale faziosità politica al punto tale da non riconoscere il valore pubblico che meritano i fondamentali principi cristiani, discrimine inesorabile dello stesso consenso elettorale». Famiglia Cristiana «sembra diventata la fotocopia de Il Fatto e de L'Unità, e non mi pare che questa sia la caratteristica di un settimanale cattolico», commmenta Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera. L'editoriale di Famiglia Cristiana piace al centrosinistra, che coglie la palla al balzo. «Famiglia Cristiana - dice il senatore Pd di Giovanpaolo - coglie il senso di un partito mai nato che nega in essenza l'articolo 49 della Costituzione. Il partito-azienda creato da berlusconi nel 1994 prima con funzionari Fininvest e transfughi del Caf prosegue sotto altre forme nel Pdl». Attacca il senatore Idv Pedica: «I volgari e violenti attacchi a Famiglia cristiana sono la prova di quale bassa concezione della politica e quale idea della non libertà di stampa ha il Pdl. Più che un partito sembra una banda pronta sempre a scagliarsi contro chiunque osi criticare il capo». Dell'editoriale di Del Colle, colpisce che attribuisca al Berlusconismo la divisione dell'elettorato cattolico. «Credo - commenta il presidente Udc Buttiglione - che la colpa non sia solo di Berlusconi. Ognuno di noi porta una parte della colpa»."

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