
Cossiga nella lettera a Schifani: "Nessuna autorità al mio funerale"

"Nel mio testamento, ho disposto che le mie esequie abbiano carattere del tutto privato, con esclusione di ogni pubblica onoranza e senza la partecipazione di alcuna autorità". E' quanto scrive il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, scomparso oggi a Roma, nella lettera inviata al presidente del Senato Renato Schifani e diffusa dall'ufficio stampa di Palazzo Madama. "Per quanto attiene le onoranze che i costumi e gli usi riservano di solito ai membri ed ex-Presidenti del Senato, agli ex-Presidenti del Consiglio dei Ministri ed agli ex-Presidenti della Repubblica, qualora ella ed il Governo della Repubblica decidessero di darne luogo - conclude Schifani -, è mia preghiera che ciò avvenga dopo le mie esequie, con le modalità, nei luoghi e nei tempi ritenuti opportuni". "Voglia porgere ai valorosi ed illustri Senatori il mio ultimo saluto - conclude l'ex capo dello Stato nella sua lettera a Schifani - ed il mio augurio più fervido di ben servire la Nazione e di ben governare la Repubblica al servizio del Popolo, unico sovrano del nostro Stato democratico. Che Iddio protegga l'Italia!". ESEQUIE NEL PAESINO DEI GENITORI - I funerali del presidente emerito dela Repubblica, Francesco Cossiga, si svolgeranno a Cheremule (Sassari), un piccolo paese del Meilogu. Lo si è appreso da amici di famiglia che hanno spiegato che il presidente era particolarmente affezionato al piccolo centro dove erano nati i genitori. All'origine della scelta di Cossiga potrebbe aver anche influito il fatto che le dimensioni della chiesa parrocchiale e del sagrato sono tali da favorire il carattere strettamente privato delle esequie, che sarebbe stato espressamente chiesto dal presidente con le lettere inviate alla massime cariche dello Stato.
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