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Verdini: "Lasciare? Non vedo perchè"

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Il coordinatore Pdl Denis Verdini

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"Non ho mai saputo nulla nè conosco le attività e le finalità, nè sono mai stato contattato da qualcuno". Così il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, in una conferenza stampa, ha replicato alle accuse di un suo coinvolgimento nell'inchiesta sulla P3. Verdini ha sottolineato di trovarsi in una situazione "paradossale" in quanto indagato nonostante, ha ribadito, "non ho mai saputo nulla dell'associazione". Della P3, ha aggiunto Verdini, "non so niente però mi trovo invischiato in questa cosa" e "penso sia molto pericoloso per la democrazia parlare di un'associazione segreta di cui non conosco nulla".   GLI INCONTRI SULLE CANDIDATURE - "Nelle conversazioni tra Denis Verdini e gli altri appartenenti alla presunta P3 "parlo solo delle candidature, specificamente della Campania, e non del lodo Alfano". Lo afferma lo stesso coordinatore del Pdl sottolineando che "è il mio lavoro avere contatti e fare istruttorie su possibili candidati. La selezione dei candidati - ribadisce - è il mio lavoro". Dopo gli incontri sulle candidature, "mai più sono stato interpellato sul lodo Alfano: nessuno mi ha mai detto niente, nessuno mi cita. Con me nessuno parla di questo argomento". E dunque "è strano che io sia ricondotto alla P3 per queste cose".In ogni caso, conclude, "il lodo Alfano era l'argomento di tutti i giornali e di tutti i salotti".   SU CALDORO - "La candidatura di Stefano Caldoro a presidente della Regione Campania "si è svolta in modo trasparente", non c'è stato "nessun dossier su di lui ma un foglio giunto in via anonima al partito che è stato cestinato". Ha detto il coordinatore del Pdl. Verdini ha ribadito che le informazioni diffamanti su Caldoro non sono state prese minimamente in considerazione, "ci sono state alcune telefonate, tra cui una a Cosentino", ed è risultato che si trattava "di chiacchiere vecchie e di roba di nessun conto". Poi lo stesso Caldoro disse, "giurando sul suo onore, che non era vero niente".   DEBITI PER IL GIORNALE DI TOSCANA - "Sui soldi io parlo in modo semplice: ho una sola tasca da dove li tolgo e li metto ed ora in questa mia tasca ci sono i debiti che ho fatto per il Giornale di Toscana, soldi di gran lunga superiori rispetto a quelli di cui si pensa". Lo afferma il coordinatore del Pdl Denis Verdini nel corso di una conferenza stampa nella sede del Pdl. "Mi fa specie - prosegue - quando si parla di un imprenditore che fa soldi investendo in un giornale. Vi invito - dice rivolto ai giornalisti - a chiedere ai vostri editori quali sono i guadagni".   DELL'UTRI E' UN AMICO, MAI SCARICATO - "Dell'Utri è un amico fraterno, una persona perbene, io non ho scaricato nessuno perchè per farlo bisognerebbe che ci fosse qualcosa e non c'è niente". Denis Verdini, durante la conferenza stampa nella sede del Pdl, difende a spada tratta Marcello Dell'Utri e rispedisce al mittente l'accusa "che ho letto sui giornali" di averlo scaricato. "Non c'è nulla da scaricare", ha concluso Verdini.   FINI NON MI HA DIFESO - "Mi dispiace che Fini non abbia tutelato un membro, come me, della Camera", ha detto il coordinatore. "È brutto che il presidente della Camera, il tutore della Camera chieda, direttamente o indirettamente, le dimissioni di un membro", ha aggiunto. Poi sull'ipotesi di lasciare il suo ruolo politico ha detto: "Non vedo nessuna argomentazione che possa indurre a dimettermi. Lo ripeto con orgoglio sulla P3 non ho idea di che cosa si tratti e non ne ho mai sentito parlare. Non capisco perchè dovrei dimettermi da coordinatore del Pdl, so che se ne discute, è legittimo. Io sto facendo questa conferenza stampa per staccare il partito da queste cose".  

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