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In Sardegna sfiducia e rimpasto Dossier Pdl sul tavolo del Cav

Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci

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Resta critica la situazione politica in Sardegna. Il centrosinistra presenta una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Ugo Cappellacci dopo l'inchiesta della procura di Roma sulle autorizzazioni per l'installazione di impianti di energia alternativa. Nello stesso tempo si muove il Pdl. Anche se il clima rimane teso. La speranza è che Berlusconi prenda in mano la situazione. L'ha detto lui stesso che ad agosto si occuperà di rimettere in riga il Pdl. Sarà pronta presto la relazione sullo stato di salute del partito in Sardegna affidata al senatore Romano Comincioli. Dopo settimane di contatti e confronti con i parlamentari eletti nell'isola e i consiglieri regionali, raccolte anche le risposte di un questionario in cui si è chiesto apertamente se si vuole un cambio ai vertici del partito, Comincioli è pronto a mettere nero su bianco e a consegnare il documento al Cavaliere, forse già la prossima settimana. Da qui partirà la verifica che approderà sul tavolo di Berlusconi ad agosto. Ma il lavoro di Comincioli viene vissuto con distacco dagli attuali dirigenti del partito: a loro - il coordinatore regionale Mariano Delogu e la vice Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale - è stata formalmente rinnovata la fiducia dai vertici romani, tuttavia l'arrivo di Comincioli è suonato come un commissariamento. Le cose non vanno meglio nel gruppo consiliare in Regione. Il capogruppo Mario Diana è sempre più isolato: l'altro ieri a tarda notte è stato costretto a disdire una riunione di tutti i consiglieri del Pdl perché all'appuntamento si sarebbero presentati solo in 4 su 31. Troppo pochi per fare quella valutazione politica richiamata da Diana nell'ordine del giorno. I giochi in casa Pdl sono ancora aperti, e questo rallenta anche la verifica tra i partiti della maggioranza di centrodestra che governa la Sardegna da poco più di un anno mezzo. Cappellacci ha già cominciato gli incontri formali con alcuni degli alleati, che premono per riequilibrare la Giunta in chiave più politica (rimpasto con consiglieri regionali e leader di partito) e aggiustare il programma. Ma la sensazione è che per chiudere la partita si dovrà prima trovare la quadra nel Pdl. E ancora ci vuole tempo.

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