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Borsellino fa marciare insieme An

Gianfranco Fini

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Paolo Borsellino è riuscito ad assestare colpi mortali alla mafia. Al malaffare. Al rapporto perverso politica-affari. E oggi il suo nome potrebbe riuscire a sedare una delle guerre più violente e fratricide combattute nella politica negli ultimi anni: quella nella destra italiana. Stasera si ritroveranno assieme i principali big e Gianfranco Fini. Tutti assieme a marciare, è il caso di dirlo, nella stessa direzione. L'occasione la offre infatti la tradizionale fiaccolata in ricordo del magistrato ucciso dalla mafia diciotto anni fa. La prima volta venne organizzata a Palermo dai giovani di destra, memori della visita e del discorso che prorio Borsellino aveva tenuto a una festa locale del Fronte del Gioventù due anni prima di morire, nell'estate del '90. E da allora la fiaccolata va avanti ogni anno con un tema diverso prendendo spunto dai pensieri e gli insegnamenti del magistrato siciliano. Quest'anno l'edizione sarà dedicata all'eroe nazionale e sarà presentato anche un cortometraggio realizzato dai ragazzi della Giovane Italia, l'organizzazione degli juniores del Pdl. Ci sarà Giorgia Meloni (nello scontro interno al Pdl si era schierata con Berlusocni non senza notevoli sofferenze), che oltre a essere ministro della Gioventù è anche presidente di Gi. E ha risposto all'invito anche Gianfranco Fini (i finiani l'altra settimana hanno silurato la legge della titolare della Gioventù sulle comunità).   Per lui è praticamente un esordio perché alla fiaccolata ci è andato soltanto una volta, quattro anni fa, e solo per compiere qualche passo. A pochi metri di distanza si troverà invece Gianni Alemanno. Non è una presenza casuale quella del sindaco di Roma visto che un po' tutta la sua componente si è mossa per l'organizzazione dell'evento e infatti ci saranno anche due suoi fedelissimi come Barbara Saltamartini e Francesco Biava. Ci sarà anche Maurizio Gasparri, che invece è un habituee della marcia nel centro di Palermo che si conclude in via D'Amelio dove due ragazzi, simbolicamente, deporranno una corona. Proprio la presenza di Gasparri sembra non piacere molto a Fabio Granata, deputato finiano rimasto isolato, il quale - seppur senza nominarlo - ha chiesto che resti lontano dalle commemorazioni chi solidarizza con i condannati e chi rimane al suo posto nonostante le richieste di arresto: un chiaro riferimento ai casi Dell'Utri e Cosentino. Ma sembra una voce isolata a cui ha risposto il vice di Gasparri, Maurizio Bianconi: «Granata ricordi la lezione di Sciascia sui professionisti dell'antimafia». A Palermo arriverà anche Ignazio La Russa, ministro della Difesa, altro capo della componente di maggiorana relativa interna ad An, destra protagonista. E ci sarà anche Domenico Nania, che fu invece uno dei capi della terza componente, Nuova alleanza, che faceva riferimento a Altero Matteoli (oggi schierato con Berlusconi) e Adolfo Urso (rimasto fedelissimo di Fini). Dunque sarà la prima volta dal congresso di scioglimento del marzo dell'anno scorso che tutti i big più rappresentativi della destra si ritroveranno assieme. E si ritroveranno assieme non per esprimere idee e opinioni diverse bensì per condividere un unico ideale. Un unico valore, quello della legalità, nelle sue varie accezioni: la lotta alla mafia, al malcostume, all'affarismo, alle collusione. Un valore che ognuno dei big della destra ritiene di rappresentare. Sebbene in modi e forme diverse, con toni differenti, con sottolineature alle volte opposte. Ci sarà anche Renato Schifani, presidente del Senato. Anche lui con Fini ha avuto più di un dissidio, in qualche caso persino esplicito. Anche se proprio nella settimana che si è appena conclusa, la seconda carica dello Stato era arrivata a chiedere esplicitamente che Fini e Berlusconi arrivino a un'intesa. Alla fiaccolata ci sarà anche Carlo Vizzini, l'unico che abbia sempre partecipato. E ci sarà non tanto in qualità di politico, bensì come presidente di una delle associazioni antimafia che promuovono l'iniziativa. E anche questo è un segno dei tempi.  

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