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I PromotoriMail interna: «Ora organizzazione sul territorio». Un sondaggio riservato: il 12% a favore delle componenti

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Oalmeno qualcosa che ci si avvicina di molto. La ministra del Turismo infatti è la leader dei Promotori della Libertà, la prima organizzazione interna nata nel Pdl. Sono i pasdaran di Berlusconi, gli ultrà. Sono una sorta di «portavoce di Silvio» che vanno sul territorio e diffondono le azioni positive e i risultati del governo. Non svolgono, almeno sulla carta, un ruolo meramente politico bensì più di comunicazione. E a loro si rivolge di tanto in tanto Silvio Berlusconi (proprio come ha fatto ieri) con messaggi audio sul sito internet per incentivarli a sostenere il governo. Ora i Promotori si apprestano a fare un salto di qualità. Con una vera e propria strutturazione sul territorio, radicandosi Regione per Regione. Al momento è una riorganizzazione su internet ma è facile immaginare possa avere poi uno sbocco fisico. Ai Promotori infatti è arrivata ieri una mail riservata dal vertice dell'associazione che informa della trasformazione: «Caro promotore, ti informiamo che abbiamo appena innovato il forum nell'area riservata del nostro sito. Oltre alla bacheca che già conosci, dove scrivono Promotori di tutta Italia, abbiamo infatti predisposto venti ulteriori forum, uno per ogni regione». A che cosa serviranno? Lo si intuisce nelle righe successive: «Ti invitiamo quindi ad iscriverti nel forum della tua regione, dove potrai conoscere altri promotori con cui aprire un diretto confronto ed una collaborazione a livello locale, sempre in linea con le direttive della sede centrale». Si cambia pelle, dunque. Non più una struttura nazionale leggera bensì tante strutture locali che fanno riferimento al vertice. Per ora i Promotori sono una specie di agitprop degli anni '50 e non una componente tanto è vero che non hanno mai svolto iniziative o espresso giudizi contro Fini. Lo scorso mese hanno messo su gazebo per spiegare la necessità del disegno di legge sulle intercettazioni e della difesa della privacy. Insomma, uno scopo soprattutto propagandistico. Anche i Circoli della Libertà nacquero così. Dovevano essere un'organizzazione di suppporto che un po' tutti dentro Forza Italia presero sotto gamba nella parte iniziale. Poi i Circoli furono organizzati con un referente regionale e poi con quelli provinciali, assumendo così la forma di un vero e proprio partito affiancato a quello «ufficiale». Chissà che cosa ne penserà Gianfranco Fini che proprio qualche giorno fa si era lamentato con i suoi per l'ennesimo appello contro le correnti lanciato da Berlusconi: ma se ha cominciato proprio lui facendo i Promotori della Libertà, era il ragionamento. Non solo ma più volte i finiani hanno provocatoriamente rimarcato: se si scioglie l'associazione della Brambilla sbaracchiamo Generazione Italia. Due giorni fa il sito Forzasilvio.it ha lanciato un sondaggio: fa bene Berlusconi a chiedere di sciogliere le correnti? I risultati non sono stati ancora resi pubblici. L'88% ha detto sì, il 12% sarebbe a favore delle aggregazioni interne: è il doppio del 6% raccolto da Fini alla direzione nazionale di aprile. Un dato sul quale nell'entourge berlusconiano si comincia a riflettere. E seriamente.

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