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Tagli alle tredicesime per polizia e magistrati

Poliziotti nella parata per la festa della Polizia di Stato

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Tredicesime a rischio per magistrati, Forze armate, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, professori e ricercatori universitari, personale di carriera prefettizia, personale diplomatico e personale di carriera dirigenziale penitenziaria. Lo prevede un emendamento alla manovra del relatore, Antonio Azzollini. Questa misura è stata introdotta a copertura di una nuova norma che prevede di escludere promozioni, straordinari e arretrati dai tagli della pubblica amministrazione previsti in manovra. Allo stesso tempo sarà data la possiblità di esentare alcune voci delle retribuzioni dal blocco previsto per i dipendenti del pubblico. Si tratta delle variazioni dipendenti da eventuali arretrati, dal conseguimento di funzioni diverse in corso d'anno ed dagli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva. Inoltre si stabilisce che a partire dal primo gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2013 «l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale» non potrà superare «il corrispondente importo dell'anno 2010» che dovrà essere ridotto in misura «proporzionale alla riduzione del personale in servizio». Marcia indietro invece sui contributi previdenziali. La norma che agganciava anche il requisito contributivo all'adeguamento Istat sull'aspettativa di vita viene soppressa da un emendamento dello stesso presentatore: il relatore, Antonio Azzollini ha corretto quello che il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha definito un «refuso». Resta comunque la stretta sull'età che viene nuovamente fissata al 2015: l'aggiornamento triennale legato alle speranze di vita partirà dal 1° gennaio 2015 e non più dal 2016 come era scritto nel precedente emendamento. Altra novità riguarda la scuola: si prevede che attraverso un decreto di natura non regolamentare del ministero dell'Istruzione, il 30% dei risparmi previsti nella manovra triennale 2008 dal settore scuola e reinvestiti nel comparto verranno accantonati e potranno essere anche destinati a scatti di anzianità e progressioni del corpo docente. Sul fronte sicurezza potrebbe essere ripristinata la cosiddetta mini-naja per i giovani. Si tratta di corsi brevi, non superiori a tre settimane da svolgersi presso reparti delle Forze armate. Per partecipare ai corsi bisogna essere cittadini italiani ed aver raggiunto la maggiore età, ma non aver superato i 30 anni. Giro di vite per le farmacie. Fino al 31 dicembre 2010 le aziende farmaceutiche dovranno pagare alle regioni un importo del 2,43% sul prezzo di vendita al netto dell'Iva dei medicinali erogati in regime di Servizio sanitario nazionale. Lo stesso emendamento stabilisce che il Servizio sanitario nazionale trattiene dalle farmacie l'1,22% sul prezzo di vendita al pubblico dei farmaci al netto dell'Iva (il decreto stabilisce per ora il 3,65%). Novità anche per i farmaci equivalenti: i prezzi massimi di rimborso saranno stabiliti in misura idonea a realizzare un risparmio di spesa non inferiore a 600 milioni di euro annui che resteranno nelle disponibilità regionali. L'emendamento sui farmaci sarà presentato lunedì. Continua intanto il pressing delle Regioni contro i tagli. Ieri i Governatori hanno incontrato il presidente del Senato, Renato Schifani che ha «garantito un ampio dibattito assicurando ampi spazi di confronto». L'attesa è ora per l'incontro con il premier Berlusconi.  

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