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La Santa Sede passa al contrattacco: siamo nel giusto

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L'avvocatodella Santa Sede Jeffrey Lena diffonde una nota, ripresa da Radio Vaticana, nel quale spiega le ragioni del ricorso del Vaticano alla Corte Suprema degli Usa, che sabato non si è espressa rimandando a un tribunale dell'Oregon la causa «Anonimo contro Vaticano», patrocinata da Jeff Anderson. Spiega Lena che quella della Corte Suprema «non è una dichiarazione nel merito del caso». La parte lesa, ricorda Lena, «si basa attualmente su una teoria giurisdizionale» secondo la quale «il sacerdote che ha commesso gli abusi era un impiegato della Santa Sede», ma è «assolutamente infondato» che possa essere chiamato il Papa a testimoniare. Dall'altra parte, Jeff Anderson ci proverà in tutti i modi: «Cercheremo di avere la deposizione anche di Benedetto XVI», e senz'altro chiederanno quella di Sodano e Bertone. Intanto, in Belgio la situazione fatica a tornare alla normalità: oggi il primate Léonard era a Roma, a ricevere il pallio da Benedetto XVI, e ha riferito delle perquisizioni. Che sarebbero avvenute dopo la denuncia da parte di un «testimone fidato»: Godelieve Halsberge, ex presidente della stessa commissione, la quale ha raccontato di avere conservato copie di registrazioni e documenti relativi a colloqui con le vittime e con l'ex primate Godfried Daneels, e di essersi rivolta ai giudici di Bruxelles dopo aver ricevuto una telefonata di minacce proprio a causa del suo archivio. Alla base delle perquisizioni non ci sarebbe dunque Rik Devillé, prete in pensione, che ha raccolto un dossier di circa 30 casi di abusi su minori e che ieri ha accompagnato davanti alle telecamere Linda Opbedeck, 46 anni, che ha raccontato di essere stata abusata da una sacerdote «quando avevo 13 anni». Un'altra vittima, Jan Hertogen, 63 anni, ha rivolto un appello alle vittime perché si rivolgano alla giustizia. And.Gag.

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