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Lazio, caccia a cento poltrone

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Sono più di 100 le poltrone da assegnare negli uffici del Consiglio regionale del Lazio. Questione di un paio di settimane. Giusto il tempo di formare 16 Commissioni permanenti e 2 speciali. Impiegati, segretarie, autisti. Alcuni interni, altri esterni alla Regione. Ma questo è niente perché saranno versate anche le indennità ai consiglieri nominati presidenti di Commissione o vice. In tutto 54 «bonus», tanto per arrotondare lo stipendio. Infatti sono previsti 1.400 euro netti al mese per il presidente di ogni Commissione e 700 euro ciascuno per i due vicepresidenti. Considerato che lo stipendio di un eletto alla Pisana parte da 8 mila euro al mese, con un impegno in Commissione si sfiorano i 10 mila, sempre che non si abbiano altre indennità o vitalizi. Sì, perché alla Regione Lazio i consiglieri hanno diritto alla pensione già a 50 anni, tuttavia con una decurtazione del 5 per cento fino a 55. Da lì in poi il vitalizio è pieno: 3.200 euro netti al mese con una legislatura alle spalle, 5.100 con due, 6.200 euro al mese con tre mandati nell'assemblea regionale. Ma torniamo alle Commissioni. Nelle altre Regioni quelle permanenti vanno dalle 3 dell'Umbria alle 8 di Lombardia, Campania e Sardegna. Nel Lazio sono 16. La governatrice Polverini, poi, ha annunciato che ne creerà altre due speciali: sul Federalismo e su Roma Capitale. Dunque 18. Ogni Commissione ha una segreteria di 4 persone, più un addetto stampa che però non ha un contratto giornalistico. E siamo a novanta contratti. Infine ci sono gli autisti: ogni presidente di Commissione, infatti, ha diritto all'auto blu. Si arriva a 108 posti. Un tesoro su cui i consiglieri si scontrano in ogni legislatura. Anzi succede sempre che nelle segreterie finiscano «casualmente» anche parenti e amici di presidenti o vicepresidenti delle Commissioni. Un effetto collaterale delle poltrone «politiche». Nei prossimi giorni partirà il confronto tra i partiti. Nella scorsa legislatura il Pdl presentò una proposta per tagliare le Commissioni, da 16 a 12. Anche perché è impossibile per un consigliere membro di più Commissioni stare dietro al lavoro. Ma allora non se ne fece nulla e quest'anno ancora nessuno ha sollevato il problema. Peraltro diverse materie si potrebbero unificare. Ecco le Commissioni nel Lazio: Affari costituzionali e statutari; Affari comunitari e internazionali; Vigilanza sul pluralismo dell'informazione; Agricoltura; Ambiente e cooperazione tra i popoli; Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione; Cultura, spettacolo e sport; Lavori pubblici e politica della casa; Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali; Piccola e media impresa, commercio e artigianato; Urbanistica; Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa; Sanità; Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università; Sviluppo economico, ricerca e innovazione, turismo; Mobilità. Poi ci sono le due speciali. Costano ogni anno più di 4 milioni di euro.

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