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Bossi: la Padania esiste e non vota Fini

La Lega a Pontida, Umberto Bossi e Roberto Cota

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 "Lasciatelo parlare che la gente lo ascolta e capisce. Bisogna avere fiducia nella gente". Umberto Bossi risponde così alle affermazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini che ieri aveva bollato la simbologia leghista che ruota intorno alla Padania come un'invenzione propagandistica, soltanto una "goliardata".    NEL NORD NON BECCA UN VOTO - Il leader leghista sulla pagine di Repubblica attacca: "La Padania non esiste? È talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti", per cui "prima di parlare - manda a dire al cofondatore Pdl - basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno alcun senso".  "Fini abita molto lontano dalla Padania - dice il Senatùr - non gira casa per casa, non conosce questo territorio e per questo qui da noi non becca un voto". Quindi, la Padania "a Fini non piace perchè i voti non li dà a lui ma a noi".   MINISTERI A MILANO E TORINO - Bossi rilancia anche sul decentramento dei ministeri: "C'è un po' di gente incazzata in giro, ma io voglio realizzare quello che è stato già fatto in Francia e Germania. Voglio spostare i ministeri in città come Milano, Venezia e Torino. Per me è una necessità e un'opportunità, per molti invece è una rivoluzione: sono i centralisti che stanno acquattati nelle pieghe dello Stato".  Sul tema delle intercattazioni, sul quale la settimana scorsa ha avuto proprio un colloquio con Fini, Bossi assicura che se Berlusconi gli affidasse il compito di portare avanti il testo, passerebbe subito. "Io sono uno che sa dialogare e ragionare - dice il leader del Carroccio - Vado subito a parlare con il Presidente Napolitano per capire i punti della legge che non vanno e quali sono gli emendamenti da fare". Invece ormai, a questo punto, "parte della legge devi lasciarla per strada, è l'unico modo per portare a casa qualcosa".  

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