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Berlusconi a Fini: basta provocazioni Intercettazioni in dirittura d'arrivo

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"Quando la legge sarà approvata il nostro Paese sarà davvero più europeo, civile e moderno". Silvio Berlusconi torna sul tema delle intercettazioni in un'intervista che pubblicata dal settimanale "Oggi"."So per certo che la stragrande maggioranza degli italiani è d'accordo con me sull'assoluta necessità della legge - dice il premier -quando ne parlo in pubblico, raccolgo solo applausi di consenso e di incoraggiamento per andare avanti fino all'approvazione definitiva, che ormai è in dirittura d'arrivo". "Il mio obiettivo", ha detto Berlusconi "è porre fine a un sistema di abusi che in tanti anni ha di fatto cancellato il nostro diritto alla privacy". Il presidente del Consiglio attacca di nuovo  la "cultura giustizialista che accomuna una piccola lobby di pm politicizzati e la lobby dei giornalisti" e ribadisce che le regole sulle intercettazioni contro la mafia e tutte le altre organizzazioni del crimine organizzato "resteranno in vigore come prima".   STILLICIDIO QUOTIDIANO - Sul rapporto all'interno del partito con Gianfranco Fini il premier chiarisce che "per fare la pace, prima ci deve essere una guerra. Io non sono mai stato in guerra con nessuno, e litigare è cosa estranea al mio Dna". Berlusconi si dice favorevole a far prevalere sempre il dialogo e il confronto amichevole: "questo vale anche per i rapporti con il Presidente della Camera". E' necessario però evitare "inutili provocazioni quotidiane" e "uno stillicidio di polemiche continue", fermo restando che "in un grande partito può anche accadere che vi siano opinioni diverse. Poi però si vota - rileva Berlusconi - e alla fine la decisione che raccoglie il maggior numero di voti deve valere per tutti. Fini non ha mai contestato questa regola". FINI VIA? IL PDL NON CAPIREBBE - Alla domanda se Fini resterà nel Pdl, Berlusconi replica: "Credo che il traguardo del Pdl sia stato anche per lui un traguardo storico irreversibile, per il quale valeva e vale la pena spendere le nostre migliori energie politiche. Non posso perciò credere che si voglia mettere in discussione questo risultato. Sarebbe una enorme delusione innanzitutto per i nostri elettori. Il nostro popolo, il Popolo della libertà non lo capirebbe".  

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