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Riscossioni in crescita. Equitalia porta 7,7 miliardi all'Erario

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Nel2009 la società pubblica incaricata della riscossione sul territorio dei tributi ha avuto entrate per 7,7 miliardi, con una crescita del 10% rispetto al 2008. E ha recuperato soldi all'Erario soprattutto dai grandi evasori. Sono i dati più significativi del bilancio della società, approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione. E accompagnato da una nota nella quale vengono evidenziati i «notevoli risultati in termini di riduzione dei costi, incremento dei volumi di riscossione e sviluppo di servizi a cittadini, così come previsto dal piano aziendale». I 7,7 miliardi, si sottolinea, sono un risultato positivo, tenuto conto anche del fatto che nell'esercizio 2009 per la prima volta scompare l'indennità fissa che lo Stato riconosceva a Equitalia per l'attività di riscossione. Una somma consistente (470 milioni nel 2006), progressivamente ridotta nel corso dei tre esercizi successivi. E senza la quale l'attività del Gruppo Equitalia è remunerata esclusivamente da una percentuale sulle somme raccolte. Ma, nonostante la scomparsa dell'indennità fissa abbia comportato una sensibile riduzione del margine economico del Gruppo, Equitalia «ha mantenuto l'equilibrio della gestione chiudendo con un utile di esercizio. Anche nel 2009 - prosegue la nota - «i volumi riscossi sono migliorati rispetto all'esercizio precedente raggiungendo quota 7,7 miliardi con un incremento del 10% sul 2008. Tali somme, interamente riversate agli enti creditori, rappresentano un tangibile contributo alla lotta all'evasione». In crescita soprattutto le somme recuperate ai grandi evasori. Dai contribuenti che avevano debiti fiscali e contributivi oltre i 500 mila euro, nel 2009 gli agenti incaricati della riscossione hanno ottenuto il 17,5% in più rispetto al 2008. In termini assoluti si tratta di circa un miliardo e mezzo, ovvero 20% del totale delle entrate dell'esercizio.

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