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La finanziaria mette a rischio le farmacie che fatturano meno di 400mila euro l'anno

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Lepiù preoccupate sono le farmacie rurali che hanno fatturati non superiori ai quattrocentomila euro. Insomma, saracinesche abbassate in molte Province del Lazio, ma anche in Piemonte, Molise, Veneto e Liguria. La manovra economica messa a punto dal Governo agita i rappresentanti della categoria, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Federfarma Lazio, hanno fatto il punto della situazione, paventando il rischio chiusura per il 25% deegli esercizi, soprattutto nei piccoli centri. Secondo le prime stime effettuate dalle federazioni regionali, infatti, nella Regione Lazio rischiano di chiudere circa 300 farmacie su oltre 1400, poco meno del 25%. «Drammatica», ad esempio, viene definita la situazione nella Provincia di Rieti, dove sono a rischio il 90% delle 75 farmacie presenti sul territorio. Ma problemi analoghi coinvolgono anche la Provincia di Frosinone, dove su 150 farmacie il 10% sono a rischio chiusura, ma ben il 45% si dichiarano «in sofferenza», quella di Viterbo, dove il rischio di abbassare la saracinesca è alto per il 10% delle 82 farmacie presenti, e anche la Provincia di Roma, dove a rischiare la chiusura sarebbero circa 50 esercizi farmaceutici. E la situazione certo non migliora nel resto d'Italia. Nella regione Umbria sono a rischio 50 farmacie private su 250 (20%), mentre in Piemonte le farmacie in seria difficoltà sarebbero 300 su 1430 (tra il 20 e il 25%). Spicca poi il dato del Molise, dove la possibilità di chiudere è alta per il 50% (tutte situate in comuni sotto i mille abitanti) delle 164 farmacie regionali. C. L. T.

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