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Il terrorismo «fai da te» è un fenomeno «allarmante» che rende meno efficace la collaborazione tra i Paesi nella lotta al terrore.

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All'incontrohanno partecipato anche il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstrom ed il segretario alla Giustizia americano, Eric Holder. Al tavolo dei ministri oggi, insieme alla lotta alla criminalità organizzata, si è affrontato il dossier terrorismo. E Maroni ha posto l'accento sul rischio del cosiddetto «home-grown», «persone a volte nate e cresciute nei nostri Paesi, con la cittadinanza, che improvvisamente si trasformano in attentatori fai da te. Caso emblematico - ha ricordato - è quello di Mohamed Game, il libico che si è fatto esplodere davanti ad una caserma di Milano e per fortuna non è riuscito a confezionare bene l'ordigno secondo le istruzioni che aveva appreso su internet». Contro questo fenomeno particolarmente difficile da combattere, ha aggiunto, «abbiamo definito una strategia di prevenzione basata sul rafforzamento della collaborazione tra i nostri Paesi e tra questi e gli Stati Uniti. Per quanto riguarda l'Italia, c'è già un rapporto eccellente tra la nostra polizia e quella americana». Opinione in parte condivisa dal ministro Usa Holder, che però ha chiesto all'Europa un impegno ancora maggiore per realizzare politiche comuni di contrasto al fenomeno. Tra i ministri si è discusso anche del rischio attentati ai Mondiali di calcio in Sudafrica, ormai imminenti. «Abbiamo proposto - ha spiegato Maroni - che qualora le squadre europee vengano eliminate, i nostri agenti che sono lì per garantire la sicurezza rimangano comunque in Sudafrica per dare man forte ai colleghi degli altri Paesi».

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