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Federalismo, primo sì al demanio Bossi: "Raggiunta tappa importante"

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Il leader della Lega Nord Umberto Bossi

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La commissione bicamerale per il federalismo fiscale ha approvato il parere sul primo dei decreti attuativi della riforma. Il testo è passato con il sì di Pdl,  Lega e Idv, l'astensione del Pd e il voto contrario di Udc e Api. Domani sarà in Consiglio dei Ministri per l'ok finale. FEDERALISMO - Sul fronte dei costi la Commissione Bilancio della Camera rileva che i decreti legislativi successivi (tra cui il prossimo sull'autonomia impositiva) dovranno essere corredati da relazioni tecniche pienamente conformi alle disposizioni sulla copertura previste dalla nuova legge di stabilità. Come condizioni, nel parere redatto da Gioacchino Alfano (Pdl) la Commissione afferma che non dovranno essere trasferiti beni pubblici agli enti locali in dissesto. Altro vincolo posto è che le risorse derivanti dalla vendita di questi beni vadano a riduzione del debito e, in sua assenza, solo a copertura di spese per investimenti e non per la spesa corrente. La ripartizione fra stato ed enti è fissata al 25% e 75%. La Commissione ritiene poi che alle spese per la gestione e manutenzione dei beni trasferiti non si debbano applicare i vincoli relativi al patto di stabilità interno entro il limite degli oneri già sostenuti dallo stato. Infine, la Commissione Bilancio ritiene che l'alienazione degli immobili debba avvenire "previa attestazione della congruità del valore del bene da parte dell'agenzia del demanio o dell'agenzia del territorio, da rilasciare entro 30 giorni dalla richiesta". Tra le altre osservazioni, la Commissione Bilancio propone inoltre di garantire l'effettiva valorizzazione dei beni trasferiti, prevedendo la predisposizione di progetti di valorizzazione da parte degli enti richiedenti e appropriati strumenti di verifica a posteriori dell'adempimento degli impegni assunti, introducendo rimedi sanzionatori; di prevedere che le regioni riconoscano ai comuni quota parte dei proventi dei canoni corrisposti per l'utilizzazione del demanio marittimo; di varare una legislazione quadro in materia di canoni concessori e di prevedere un diritto di prelazione per i privati che da almeno cinque anni usino i beni trasferiti a titolo oneroso e siano in regola con i pagamenti. "E' un federalismo fiacco. Manca il demanio militare. Il nostro voto - spiega il capogruppo del Pd in Commissione, Pier Paolo Baretta - è un segnale di insoddisfazione per la debolezza del provvedimento ma con un apprezzamento del lavoro fatto in Bicamerale e in questa commissione". BOSSI - "Quando ci sono cose importanti e sentite dalla gente, alla fine i partiti si schierano da quella parte". Così il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ha commentato il voto favorevole della bicameralina sul federalismo demaniale, passato con il voto favorevole non soltanto della maggioranza ma anche dell'Italia dei Valori. A chi gli chiede se si possa dire che oggi è partito, il leader del Carroccio, soddisfatto, ha risposto: "Sì. Cominciamo a pensare il presente, il mondo va avanti, ma la tappa di oggi è molto importante".

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