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Olimpiadi 2020: i Giochi sono fatti

Olimpiadi

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Ci siamo! Oggi il Coni deciderà chi tra Roma e Venezia dovrà rappresentare l'Italia nella corsa alla candidatura per ospitare i Giochi Olimpici del 2020. Viaggio che inizierà oggi, ma si concretizzerà a partire dal prossimo maggio 2011 quando il Cio aprirà ufficialmente la corsa olimpica. Da lì partiranno tutte le verifiche e valutazione tecniche del massimo organo sportivo mondiale che si concluderrano con la cerimonia di assegnazione in programma per il luglio del 2013 a Buenos Aires. Uno sprint quello tra le due capitali italiane per l'unico posto in ballo, che non ha risparmiato colpi di scena, ripicche e manovre politiche. Da una parte Roma, grande favorita che tutti danno per vincente perché avrebbe presentato lo scorso 21 ottobre un dossier più concreto e plausibile, dall'altra Venezia che già grida allo scippo e prova a metter di mezzo la politica per arginare una decisione che, per certi versi, sembra già presa. Dalla parte di Roma la collocazione e la logistica degli impianti, oltre al numero degli stessi che in buon parte la capitale avrebbe già realizzati. Ma anche il fatto di avere tutte le attività all'interno di un perimetro molto limitato e anche la migliore predisposizione alla riutilizzazione di tutta la struttura impiantistica e dell'ospitality per le paralimpiadi che inizierebbero subito dopo i Giochi dei normodotati. L'apposita commissione creata dal Coni composta dai dieci esperti, ha espresso lunedì le sue valutazioni in base agli undici criteri imposti dal Cio e consegnato tutta la documentazione alla Giunta Coni che si riunirà questa mattina alle ore nove con quattro assenti: i due membri Cio, Cinquanta e Ricci Bitti, più Trillini e Ottoz. Cosa che fa scendere il quorum per la decisione ad otto. Muri blindati per questa riunione che precederà di poco il Consiglio Nazionale previsto per le ore 12. Da lì verrà ratificata la decisione finale del Coni che darà la wishing city. Vincerà la città che avrà ottenuto la maggioranza dei 79 voti disponibili: 78 più quello del presidente del Coni Giovanni Petrucci. Anche se in realtà il Consiglio Nazionale dovrebbe avere sei assenze di membri impegnati altrove (Ricci Bitti, Cafasco, Cinquanta, Urso, Matteoli e Durante): basterà quindi avere 37 preferenze per diventare la referente italiana nella prossima sfida olimpica. Alla giornata decisiva che si svolgerà nel Salone d'Onore al Coni, non saranno presenti i sindaci di Roma e Venezia. Alemanno e Orsoni, di comune accordo, hanno deciso di non andare e si sono limitati a scambiarsi gli auguri della vigilia. «Seguirò con molta attenzione la conduzione e gli esiti della riunione del Coni - ha detto Orsoni - e attendo con serenità la decisione dei vertici dello sport nazionale. Ad Alemanno e a Roma intera, rivolgo uno sportivo in bocca al lupo». «Ricambio a nome di tutta la città lo sportivo "in bocca al lupo" che il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha rivolto alla Capitale. Roma, Venezia e soprattutto il Coni perseguono il medesimo obiettivo: riportare in Italia le Olimpiadi dopo oltre mezzo secolo. Per questo siamo sicuri che il progetto scelto dal nostro Comitato Olimpico sarà quello che offrirà le migliori chance di vittoria all'Italia». Già, un sogno lontano mezzo secolo ormai, ricorrenza che proprio in questo periodo la capitale si appresta celebrare con una serie di iniziative. Sarà importante avere una candidata forte, credibile, che rispetti tutte le esigenze del Cio perché l'Italia nella corsa all'Olimpiade del 2020 potrebbe partire favorita. Non fosse altro per la pochezza degli avversari: a meno che non rispunti l'India (che sarebbe stata avanti anni luce) al momento però impelagata in ben altri problemi. Poco credibile l'opzione Dubai vista la crisi che sta facendo scappare gli investitori dell'emirato. la Spagna con Madrid non ha ancora sciolto i suoi dubbi e alla fine la vera rivale potrebbe essere la Russia con Mosca. Per una volta l'Italia potrebbe mettere da parte le fazioni, le apparteneze politiche e territoriali per provare a remare dalla stessa parte. Che poi sarebbe l'etica dello sport... o no!?

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