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La manovra la pagano gli statali Contratti dei ministeriali in bilico

Da sinistra il ministro dell'Economia Tremonti e della Pa Brunetta

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I nuovi contratti degli statali potrebbero essere vuoti. Il blocco degli aumenti tra le ipotesi della manovra. Per gli statali il giro di vite è inevitabile. E che sia così lo dimostra il fatto che i sindacati, solitamente battaglieri alla vigilia di ogni manovra economica, questa volta si mantengono defilati. Sono consapevoli che non possono opporsi a misure che già altri paesi europei hanno attuato, che la situazione internazionale è grave e che la priorità non sono gli aumenti ma il mantenimento dell'occupazione. E affinchè ciò sia possibile è necessario la cura del rigore si svolga in un clima di pace sociale. Il che significa che la maggiore preoccupazione dei sindacati è ora di far digerire al pubblico impiego e al reddito fisso il giro di vite. Per questo hanno fatto sapere al governo e in particolare al ministro Tremonti che i sacrifici non possono gravare sempre sui soliti ma anche la cosiddetta casta, gli «intoccabili» devono fare la loro parte. Ma vediamo le misure allo studio del ministero dell'Economia.   Stipendi statali - Il contratto di lavoro nel pubblico impiego è scaduto il 31 dicembre 2009 e l'ipotesi è di non rinnovarlo. La cosiddetta vacanza contrattuale dovrebbe portare a un risparmio per 1 miliardo. Potrebbero anche essere congelati gli integrativi e il salario accessorio, quello legato alla produttività.   Quanto vale il giro di vite in euro - Se dovesse essere bloccato il salario accessorio e l'integrativo la perdita nel pubblico impiego oscillerebbe tra i 100 e i 400 euro. Il salario accessorio nel parastato rappresenta il 38% quindi la decurtazione sarebbe pari a 600 euro circa; nella scuola è il 3%, quindi circa 45 euro in meno e nella sanità il 10% ovvero una perdita di 140 euro. Gli integrativi sono rapportati agli inquadramenti.   Liquidazioni – Sul tavolo anche il blocco della buonuscita. Attualmente viene erogata ogni tre mesi ma potrebbe essere pagata ogni sei mesi. Dirigenti - Taglio ai compensi delle categorie non contrattualizzate a cominciare dai dirigenti generali della pubblica amministrazione. Magistrati – Blocco degli scatti di anzianità. Questo varrebbe anche per i professori universitari e per le alte cariche delle forze armate.   Pensioni – Nel mirino di Tremonti ci sarebbero anche le pensioni. L'ipotesi è la chiusura delle finestre di luglio e dicembre per le anzianità. Chi ha maturato i requisiti per uscire dovrebbe posticipare l'addio all'attività lavorativa di sei mesi o addirittura di un anno. Gli interessati sarebbero circa 100 mila dipendenti privati che quest'anno avranno maturato 59 anni di età e 36 di contributi. Pensioni di invalidità – Incremento dei controlli per individuare quelle false.   Consulenze - Tagliare le esternalizzazioni delle funzioni della pubblica amministrazione. Parlamentari - Il ministro Calderoli ha proposto di tagliare del 5% gli stipendi dei parlamentari. Consiglieri regionali e comunali – Giro di vite anche al numero dei consiglieri regionali e comunali. Province - La riforma più volte rinviata potrebbe essere messa ora nero su bianco. Il che significa abolizione delle Province.   Evasione - Intensificata la lotta all'evasione fiscale puntando sugli studi di settore. Beni di lusso - Incremento della tassazione per i prodotti di lusso. Immobili pubblici – Tremonti sta studiando una gestione centralizzata di tutti gli affitti pubblici da parte dell'Agenzia del Demanio. Laura Della Pasqua    

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