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Berlusconi tende la mano a Fini

Da sinistra il ministro Scajola e il premier Berlusconi

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«Vista la situazione internazionale, e nell'interesse del Paese, bisogna restare uniti. Ecco perché sono disposto a mettere una pietra sopra a tutto. E spero che il presidente della Camera accolga questo appello». Arrivano a notte fonda le parole-bomba di Silvio Berlusconi. Il premier è in un bar-ristorante di Fontana di Trevi, per brindare con la Polverini e la sua giunta. Ma non è solo euforia a dettare la frase del disgelo. Il premier vuole imprimere una svolta alla fase di stallo politico. Lo fa mentre lavora al dopo-Scajola. Nulla di deciso ancora, su questo versante. Berlusconi prende tempo. Il clima politico non aiuta e forse è per questo che il premier potrebbe decidere di aspettare un po', anche se non si esclude che ci possa essere l'investitura giovedì in Consiglio dei ministri. Troppe le voci di possibili «indagati» all'interno della maggioranza e del governo, troppa la confusione dettata anche dal momento di crisi economica. Se il leader del Pdl dovesse propendere per una soluzione politica (sembra esclusa la strada del ministro-tecnico), le indiscrezioni parlano di una "partita a due" per la successione di Scajola: i più gettonati sono, infatti, quelli degli azzurri Paolo Romani, nuovo ministro, e Guido Possa, suo vice. Berlusconi avrebbe trovato in serata la soluzione con gli alleati, superando alla fine anche le resistenze della Lega Nord che fino all'ultimo momento ha fatto pressing per ottenere che al posto occupato fino ad ora dal viceministro della Comunicazione andasse un leghista. A Paolo Romani dovrebbero restare le deleghe sulla comunicazione, mentre Possa si occuperà di industria e nucleare. il ministero dello Sviluppo economico è formato da quattro dipartimenti: l'Energia è nelle mani del sottosegretario Stefano Saglia, considerato "scajoliano doc"; il Commercio con l'estero fa capo al finiano Adolfo Urso, le Comunicazioni sono, appunto, del berlusconiano Romani. Discorso a parte il Dipartimento delle Imprese, finora gestito da Scajola: questa delega di peso con i due/terzi delle risorse riguardanti il Sud fa gola a molti, a cominciare dal Carroccio. Ieri sera a Palazzo Grazioli, vertice con tutto lo stato maggiore del Pdl. Presenti anche Matteoli e Alemanno. Il premier ha dato mandato al triumvirato pidiellino di «accettare la richiesta di incontro avanzata da Gianfranco Fini». I tre coordinatori hanno deciso che a rappresentarli oggi nell'incontro con il presidente della Camera sarà Verdini. A lui Silvio affida il compito di tendere la mano a Gianfranco.

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