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Si potrebbe definire «l'uomo sms».

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Scrivaniapiena di carte, mappe di Roma sulle pareti, ha lavorato per anni alla stesura del Nuovo Piano regolatore, approvato per la prima volta dal Consiglio comunale dopo quasi cento anni. Dedito alla battuta, l'ex assessore, oggi deputato Pd, spesso si divertiva a scambiare battute in conferenza stampa rigorosamente via sms. Un lato del carattere, gioviale e accomodante che ha valso a Morassut la nomina in pectore di «delfino» di Walter Veltroni. Una carriera iniziata presto, la sua. Il primo ingresso in Aula Giulio Cesare lo ha fatto nel 1997. Nel 1999 è già segretario della Federazione romana dei Ds, dal 1999 al 2001 capogruppo in consiglio comunale. Poi la guida dell'Urbanistica capitolina e l'elezione, insieme a Veltroni alla Camera dei Deputati nel 2008. Dopo pochi mesi assume la guida del partito regionale, in una fase delicatissima che lo vedeva schierato con Dario Franceschini nel confronto congressuale con Bersani. Anche lui, è stato raggiunto da un avviso di garanzia per la gestione dell'ufficio condono. Si dice sereno e tiene a precisare: «In questi anni, il mio tenore di vita e il mio stile personale non sono cambiati». Il partito fa quadrato intorno a lui, dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Conosco da decenni Roberto Morassut. Ho sempre apprezzato il suo impegno e la sua passione politica. So che ha sempre svolto il suo lavoro con abnegazione e nel rispetto delle regole»; ai parlamentari, ex colleghi di giunta e consiglio comunale, Walter Verini, Michele Meta, Ileana Argentin, Marco Causi, Jean Leonard Touadì, Maria Coscia, Massimo Pompili e Renzo Carella, che in una nota commentano: «Abbiamo fiducia nella magistratura ma siamo altrettanto certi che Morassut saprà dimostrare come sempre la sua correttezza e il suo attaccamento agli interessi generali». Solidarietà espressa anche dall'ex presidente della Provincia e deputato Pd, Enrico Gasbarra che dice: «Non conosco gli atti dell'indagine, conosco invece Roberto Morassut da molti anni e lo ritengo persona onesta e perbene». Anche il partito, proprio con il successore di Morassut, il segretario del Pd Lazio, Alessandro Mazzoli esprime la solidarietà e stima a Roberto Morassut». Segue il coordinatore romano, Marco Miccoli. Solidarietà «bipartisan» da parte del presidente uscente del Consiglio regionale del Lazio, Bruno Astorre. «In merito alle indagini inerenti la società Gemma del Comune di Roma, auspico che la magistratura faccia la più completa chiarezza - dice Astorre - al tempo stesso esprimo la mia vicinanza all'ex-assessore all'Urbanistica, Roberto Morassut, e all'attuale assessore Marco Corsini. Li conosco entrambi come personalità serie, impegnate, corrette». S.N.

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