Prosperini patteggia: «Ora farò volontariato»
Èciò che desidera Pier Gianni Prosperini, l'ex assessore regionale lombardo del Pdl che ieri ha chiuso con un patteggiamento a 3 anni e 5 mesi di reclusione, davanti al gup di Milano Gloria Gambitta, quella vicenda giudiziaria che, lo scorso dicembre, lo aveva portato in carcere per tangenti. Il giudice, oltre a ratificare l'accordo di patteggiamento raggiunto tra il politico, difeso dagli avvocati Ettore Traini e Luigi Rossi, e la procura, ha anche concesso a Prosperini, che rimane ai domiciliari, la possibilità di uscire di casa per raggiungere il centro ippico «La Colombera» di Binasco (Milano), dove mettere in pratica l'ippoterapia, in cui «crede molto». Il «vulcanico» Prosperini, finito in carcere il 16 dicembre per corruzione, turbativa d'asta e truffa e che il 25 marzo tentò il suicidio, si è presentato nel Palazzo di Giustizia milanese, e ha detto: «Da ora in poi mi dedicherò al volontariato, sarà difficile tornare nel mondo politico». Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Prosperini avrebbe intascato una tangente di 230 mila euro per far aggiudicare al gruppo Profit-Odeon Tv di Raimondo Lagostena un appalto per trasmissioni sul turismo regionale del valore di circa 7,2 milioni di euro. Inoltre, grazie a un sistema che prevedeva fatture gonfiate per trasmissioni in cui era pubblicizzata la Borsa internazionale per il turismo del 2008, si sarebbe fatto «abbuonare» i debiti di circa 200 mila euro che aveva maturato con le emittenti locali Telelombardia e Telecity. Da lui nessuna parola sul merito dell'inchiesta e sulle accuse. «È successo quello che è successo - ha detto - Sono stato giudicato dai magistrati di cui ho il massimo rispetto». Per lui questo è stato un «patteggiamento silenzioso, senza alcuna ammissione» di colpa. Prosperini resta indagato per corruzione internazionale perché avrebbe incassato 800 mila euro in una compravendita di pescherecci con l'Eritrea.