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Il Cav: "Non puoi essere super partes Fini: "E allora cacciami dal partito"

Scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini alla direzione del Pdl

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E' durato quasi un'ora l'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla Direzione nazionale del Pdl, nel qual tra l'altro si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio. Breve stretta di mano. "Distensione" che dura solo un attimo per poi lasciare a spazio ad un duro botta e risposta: Silvio Berlusconi si alza per fare la sua replica. I due si incrociano per un attimo ma passano pochi minuti che subito si surriscalda il clima in platea e Fini si alza dal suo posto in prima fila, si dirige sotto il palco da cui sta parlando Berlusconi. Poi Fini è tornato al suo posto, ma mentre Berlusconi continuava il suo intervento, più volte il Presidente della Camera ha scosso la testa in dissenso dicendo: "ma cosa stai dicendo...".    MAI AVANZATO RICHIESTE - "Mi pareva di sognare - ha esordito Berlusconi - perchè Fini ha avanzato una serie di questioni e domande su cosa deve fare il Pdl... Magari fosse stato così per quello che è successo in questi ultimi mesi. Ma queste cose finora non mi erano mai arrivate, mai arrivate dagli uomini ex An nè dal coordinatore La Russa che era l'uomo di collegamento". Il premier replica immediatamente alle parole di Gianfranco Fini, e lo accusa di non aver mai avanzato la richiesta di una riunione di presidenza per i temi sollevati oggi dal presidente della Camera. "Siamo disponibili a sentire nei luoghi di discussione dove si pongano questi temi e con la moderazione con cui è logico nella famiglia comune, e si arrivi a trovare soluzione. Su questo Gianfranco ha totale adesione. Ma finora nulla era arrivato".  "Non mi è mai arrivata la richiesta di un ufficio di Presidenza sui temi che hai sollevato - ha detto il premier - ma le questioni sono state esposte al pubblico ludibrio in Tv da Bocchino, Urso e Raisi".   PENTITO DI AVER FONDATO IL PDL - "Allora, diciamoci tutto..." ha poi detto Berlusconi quando Fini si è alzato in piedi dalla prima fila della platea. "Gianfranco, tu davanti a Gianni Letta mi hai detto che eri pentito di aver fondato il Pdl e che volevi fare gruppi autonomi in Parlamento". Il Cavaliere poi commenta il ruolo di terza carica dello Stato del cofondatore del partito. "Valeva la pena fare da contrappunto quotidiano all'attività del governo con dichiarazioni politiche che non si addicono a chi ricopre un ruolo superpartes? Se vuoi fare certe dichiarazioni puoi farle, ma da politico e non da presidente della Camera". Gianfranco Fini dalla platea ha detto "allora cacciami...", e si è alzato dal suo posto in prima fila dando quasi l'impressione di voler abbandonare la sala per poi riprendere il suo posto. Sugli attacchi lamentati da Fini sul quotidiano di proprietà di Paolo Berlusconi, il premier ha dichiarato "ho convinto un mio familiare a mettere in vendita Il Giornale", e ha aggiunto: "mi sembra che critico verso di te sia Libero, che appartiene ad Angelucci ex An e tuo amico personale".  

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