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«La situazione è difficile serve un commissario»

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Rispettodelle regole, rigore e trasparenza sono le parole d'ordine della politica economica messa in atto dall'assessore capitolino al Bilancio e deputato Pdl, Maurizio Leo. Assessore Leo, praticamente gli uffici comunali non potranno più spendere un euro senza l'autorizzazione. Non le sembra eccessivo? «Il Comune in passato ha avuto una gestione non proprio ortodossa e questa circolare impone il rispetto delle regole e la necessità, ormai improcastinabile, di razionalizzare le spese e monitorare con rigore tutte le fasi di entrata e di uscita dei flussi di cassa». Ci spieghi meglio, sono gli uffici comunali che spendono troppo o i soldi che non ci sono? «Due miliardi di spesa per beni e servizi sono decisamente troppi, per questo abbiamo deciso non solo regole più rigorose per la gestione delle spese ma anche la realizzazione di una centrale unica per gli acquisti in modo da centralizzare le spese per i beni comuni. Faccio l'esempio delle spese di cancelleria, un conto è che ogni singolo ufficio faccia le proprie un altro è se è un'unica centrale che acquista per tutti, assicurando in tal modo un sensibile risparmio. Oggi si spendono 700 milioni per i beni comuni e un miliardo e 300 milioni per i servizi, occorre razionalizzare». Due miliardi le spese per i beni e i servizi, ma le entrate? «Sono rigide ma questo dipende soprattutto dai diversi flussi di cassa che coincidono anche con i periodi di maggiori o minori incassi dall'erario». Il debito pregresso del Campidoglio ammonterebbe, secondo gli ultimi dati, a circa 12 miliardi di euro, conferma? «In questo momento non possiamo confermare nulla, sarà il commissario nominato dal Governo a definire e distinguere la massa attiva del Bilancio da quella passiva. Nel frattempo a noi non resta che attendere, tenendo in equilibrio i conti e tagliare tutti gli sprechi». Senza bilancio però è impossibile programmare e la sensazione è che presto ci si ritrovi senza soldi neanche per l'ordinaria amministrazione. Allarmismo o senso pratico? «Le casse tengono, su questo posso rassicurare, occorre però spendere non solo meno ma soprattutto meglio, abbiamo poi inviato segnalazioni al ministero del Tesoro per velocizzare la nomina del commissario, che dovrebbe arrivare entro la fine del mese. In questo modo potremmo portare all'esame del Consiglio comunale il Bilancio previsionale entro luglio». Nel pacchetto dei tagli ci sono anche le società del Comune, al di là del numero come controllare la spesa delle partecipate? «Il nostro primo passaggio è stato quello di monitorare le società comunali e stiamo procedendo, attraverso delibere separate, al riassetto dell'intero "Gruppo Roma". La prossima delibera riguarderà i contratti di servizio dove prevediamo l'omogeneizzazione dei costi standard». In Campidoglio c'è già chi l'associa a Tremonti, che chiude le casse e non dà niente a nessuno per tenere i conti in equilibrio. Un paragone che calza? «Bè occorre dare certamente ma solo se le spese sono reali». Sus. Nov.

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