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«Rappresento la sintesi tra Gianfranco e Silvio Ed eviterò la spaccatura»

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Loha assicurato la presidente della Regione Lazio Renata Polverini durante la trasmissione «In mezz'ora» rispondendo a una domanda di Lucia Annunziata che le ha chiesto con chi si schiererebbe, con Berlusconi o Fini, in caso di spaccatura nel Pdl. «Credo di poter dire di rappresentare una sintesi tra queste due personalità – ha spiegato – Sono stata indicata da Fini come un possibile candidato del Pdl e poi sostenuta in maniera forte da Berlusconi. Dopodichè più un partito è grande e più ci sono anime diverse». «Non mi scandalizzerei affatto se alcune persone – ha proseguito – portassero un documento al premier, la prossima settimana, e se lui ne facesse tesoro. Sarebbe un peccato dopo una vittoria portata a casa dal Pdl e dalla Lega, perdere questo patrimonio. Per me ci sono tutte condizioni, anche perché gli elettori non capirebbero perché un partito si debba dividere». Quanto a Berlusconi, Polverini ha affermato: «È persona con cui si discute, si ragiona. Non ho la sensazione che comandi senza sentire le discussioni». Poi un «affondo» sulla riforma voluta dalla Lega: «Il federalismo non fa paura, è una legge nazionale, ha bisogno di decreti che vanno negoziati. Queste elezioni hanno rinnovato un'intera classe dirigente, giovane, con cui credo potremo lavorare». Qualche problema, invece, Renata Polverini continua ad averlo per quanto riguarda la formazione della Giunta. Ieri, a proposito del coordinatore provinciale e senatore del Pdl Claudio Fazzone ha spiegato che «non vuole entrare in giunta». Immediata la replica dell'ex esponente di Forza Italia: «Non ho mai parlato né con Renata Polverini né con nessun altro di quello che sarà il mio futuro». Intanto anche il sindaco Gianni Alemanno continua a lavorare per una soluzione alla crisi del Pdl: «La riunione della Direzione del Pdl di giovedì è un appuntamento di grande importanza – ha spiegato – perché questo è il luogo naturale del confronto interno al nostro partito per compiere le importanti scelte politiche che abbiamo di fronte». «Dobbiamo quindi arrivare a questa scadenza – ha aggiunto – con il massimo della serenità, tenendo al centro del confronto esclusivamente le ragioni della politica e del buon Governo dell'Italia. Per questo tutti i dirigenti del Pdl devono evitare toni di polemica che rendono inevitabilmente più difficile e irrazionale il confronto».

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