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In Campidoglio gli ex An scelgono l'asse Berlusconi-Alemanno

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.Così, nel giorno della proclamazione di Renata Polverini a governatore del Lazio, Gianfranco Fini ha annunciato la volontà di formare un gruppo autonomo e Gianni Alemanno è andato a via dell'Umiltà. L'asse Berlusconi-Polverini-Alemanno è ormai consolidato e l'eventuale uscita dal Pdl di Fini non potrà non pesare sugli equilibri capitolini. Un peso che sembra tuttavia ancora «virtuale». La maggior parte dei consiglieri comunali ex An stanno con Silvio Berlusconi, ovvero con il sindaco Alemanno. Tra i 36 eletti Pdl in Campidoglio soltanto Ferdinando Aiuti e Pierluigi Fioretti hanno dichiarato «fedeltà» a Fini. Tra gli «indecisi», il delegato alla Sincurezza, Giorgio Ciardi: «Non credo alla rottura, spero facciano pace. Non saprei scegliere tra "mamma e papà"», e Marco Visconti che ha da pochi giorni rimesso la delega alla Casa al sindaco per «contestazione». Un nodo che complica la definizione degli equilibri nella futura giunta Polverini e nel rimpasto di quella Alemanno. E con la parte ex An più «debole» a fare la parte del leone saranno gli ex di Fi, mentre si fa più complessa la posizione dell'Udc: mentre Aldo Forte, capogruppo regionale uscente si congratulava con la Polverini, l'omonimo in Campidoglio, Alessandro Onorato commentava di «guardare con grande interesse al presidente della Camera». La vicenda Fini, vista dall'asse Berlusconi-Polverini-Alemanno potrebbe portare a equilibri nuovi dentro e fuori il Pdl, con un Udc in "minoranza" e La Destra di Storace in ascesa verso un assessorato in Regione, uno in Comune e la vicepresidenza del Consiglio regionale.

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