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Alemanno e la Polverini fanno asse con il Vaticano

Gianni Alemanno e Renata Polverini incontrano Papa Benedetto XVI

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Per l'Udc le elezioni regionali hanno segnato una doppia sconfitta. Il partito di Casini non solo ha fallito l'obiettivo di diventare l'ago della bilancia per la vittoria del centrodestra ma, ed è ciò che brucia di più, si è visto emarginare nel rapporto con il Vaticano. Casini che ha sempre rivendicato il ruolo di interlocutore privilegiato con il mondo cattolico, ora è nell'angolo schiacciato dall'asse che il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il governatore del Lazio Renata Polverini, hanno saputo realizzare oltre Tevere. L'Udc si trova quindi spiazzata su un terreno che considerava suo monopolio. Alemanno da tempo lavora per stringere il rapporto con il Vaticano come indicano alcune iniziative messe in campo, dal piano per la realizzazione di nuove parrocchie ai finanziamenti destinati agli oratori. Ma è stata soprattutto la campagna elettorale della Polverini che ha messo al centro del suo programma i temi etici, dalla difesa della famiglia contro le coppie di fatto e quelle gay, alla difesa della vita, a consolidare l'asse con le alte cariche ecclesiastiche. Il fatto poi di avere come avversario politico la radicale Emma Bonino, notoriamente anticlericale accanita al punto da creare imbarazzo nello stesso Pd, ha facilitato il compito. La Polverini ha fatto propri i temi cari al mondo cattolico ma senza quello spirito guerrigliero della Lega che all'indomani del risultato elettorale ha subito cercato visibilità aprendo un'offensiva contro la pillola Ru 486 con l'errore di porsi in antitesi alla legge. Piuttosto il governatore del Lazio ha ribadito la priorità della difesa della vita con l'utilizzo del farmaco nell'ambito delle strutture ospedaliere, quindi in una situazione assistita. E su questo punto ha battuto Casini che è scivolato con una dichiarazione poco convincente. Rivolgendosi ai governatori leghisti ha detto: «C'è una legge dello Stato e gli uomini delle istituzioni la debbono applicare». Nel creare l'asse con il Vaticano un contributo importante è venuto da Olimpia Tarzia, fondatrice del Movimento per la vita e già presidente della Commissione politiche familiari e dell'Osservatorio regionale permanente delle famiglie nel consiglio regionale del Lazio dal 2000 al 2005, che si è candidata nella lista civica della Polverini proprio per contrapporsi alla Bonino abortista e divorzista. La Tarzia si è impegnata in prima linea chiamando a raccolta il mondo cattolico, a tratti sferzandolo come quando lo ha accusato di «accoccolarsi in un silenzio assordante» e di non combattere «come si dovrebbe la cultura della morte». L'azione della Tarsia è stata così incisiva nel consolidare l'asse con il Vaticano che la leader del Movimento per la vita potrebbe avere una poltrona come assessore alle politiche per la famiglia. Una postazione chiave nella legislatura della Polverini che in questo modo darebbe la spallata definitiva all'Udc come referente del mondo cattolico. Non solo. La Tarzia sarebbe stata contattata dall'Udc per presentarsi nella lista dei centristi ma ha opposto un rifiuto proprio perché le posizioni del partito di Casini sui temi della vita le sarebbero parse poco nette e chiare. Di qui la scelta di aderire alla lista Polverini. Non è un caso che nell'offensiva contro la Ru486 il Movimento della vita abbia espresso apprezzamento per le prese diposizione dei governatori leghisti e si sia smarcato dall'Udc.

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