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La giunta vedrà la luce non prima di un mese

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Perchéla Giunta Polverini veda la luce, infatti, ci vorrà almeno 45 giorni. La proclamazione a governatore della ex segretaria Ugl deve ancora avvenire e poi (non prima di 20 giorni e non oltre i 30) bisognerà convocare il Consiglio. Poi ci sono i tempi della politica e la stessa Polverini ha spiegato che l'intenzione è quella «di non fare scelte affrettate». Un tassello del puzzle è già stato messo al suo posto ed è quello della Sanità: la presidente ha annunciato che sarà lei stessa commissario subito dopo l'insediamento. Per tutti gli altri, il discorso è ancora aperto perché c'è bisogno di «recuperare» quei «porta-voti» che non hanno potuto partecipare alla competizione elettorale a causa della esclusione della lista Pdl. In più c'è l'obbligo della presenza di 5 donne (compresa la stessa Polverini) su 16 componenti della Giunta. Lo schema prevede un assessorato per la Destra di Francesco Storace. Altre due poltrone dovrebbero poi toccare all'Udc, una a Ciocchetti, l'altra a una donna. Ambisce a un assessorato anche la lista Polverini: in pole position Mariella Zezza (per lei si parla della Cultura). Ma il gioco degli equilibri più complesso è quello che si gioca all'interno del Pdl. Potrebbe essere assegnate sei poltrone agli ex Fi e cinque agli ex An. I nomi che circolano sono quelli di Isabella Rauti (moglie del sindaco di Roma), Alessandra Mandarelli e la giovane Chiara Coloismo tra le donne, mentre tra gli uomini quelli di Francesco Lollobrigida, Pietro Di Paolo, Fabio Armeni, Massimiliano Maselli e Pino Cangemi. Oltre a Claudio Fazzone di Latina e per la poltrona di assessore al Lavoro o al Bilancio Luca Malcotti, anche lui come la Polverini proveniente dall'Ugl.

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