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Renata e Luisa amiche di ferro

Da sinistra l'imprenditrice umbra Luisa Todini e il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Per un certo periodo le hanno pure dipinte come rivali: è successo nel settembre scorso quando Silvio Berlusconi avrebbe indicato nell'imprenditrice umbra Luisa Todini, ex parlamentare europea di Forza Italia, la sua candidata ideale per la presidenza del Lazio. Tra le papabili, invece, si parlava già della segretaria generale Ugl Renata Polverini (portata avanti da Gianfranco Fini) e dunque si prospettava un «ghiotto» (naturalmente in termini mediatici) duello tra le due grandi amiche. Todini, però, non ci pensava proprio a lasciare la guida della holding di famiglia. «Come faccio a candidarmi se guido un'azienda che ha appalti pubblici?» si è anche chiesta a un certo punto. E così la sfida passava definitivamente nelle mani di Renata. Signora Todini come è nata l'amicizia con la Polverini? «Prima di tutto devo dire che è un'amicizia recente. Ci siamo conosciute tre anni fa durante un programma televisivo. Ricordo l'argomento: il patto generazionale di Luca Josi (mio marito) e cioè l'impegno a lasciare e non accettare cariche manageriali a 60 anni che entrambe abbiamo sottoscritto. Con Renata è stato subito feeling anche perché abbiamo diversi punti di contatto. Entrambe abbiamo origini umbre e i ricordi di un'infanzia passata in ristrettezze economiche. Bè la sua è stata molto più complicata. Rimasta orfana di padre, poi il collegio ecc. Noi magari stavamo in dieci tutt'insieme in una stanza di un casolare di campagna senza riscaldamento ma ci volevamo bene lo stesso». Come si è consolidata l'amicizia tra l'imprenditrice e la sindacalista? «La prima cosa che mi ha insegnato mio padre è avere rispetto per le persone che lavorano per te. E questo mi avvicina molto a Renata: fin da subito non è stato difficile ritrovarsi. La nostra amicizia è fatta di incontri, scambi di idee, confronti su problematiche. Se devo andare a un programma tv, ad esempio, mi consulto con Renata. E viceversa. Poi ci incontriamo nei week end al mare o nella casa di campagna con le rispettive famiglie. Lei è molto legata alla sua: con il marito ha una lunga storia d'amore consolidata, la mamma Giovanna è una donna straordinaria». Di cosa parlate in questi momenti di relax? «Di cose semplici, Renata è una persona simpatica e sempre sorridente. La sua fan più sfegatata è mia figlia che ha 7 anni. Durante la campagna elettorale quando per strada vedeva i manifesti strappati di "zia" Renata era tutta preoccupata. Per lei infatti è come una zia: Renata s'informa sulla scuola, dei compiti ecc. Ci sa fare con i bambini ed è molto amata da loro. Si vede che ha spirito materno anche se non ha avuto figli. E poi è di compagnia, davanti a un buon piatto non si tira indietro. Le persone che hanno sofferto sanno apprezzare di più le buone cose». Che fate quando siete da sole? «Andiamo al cinema, non abbiamo generi preferiti. È un momento di evasione, soprattutto. Oppure mangiamo una pizza. Ci siamo andate anche domenica sera per stemperare l'ansia. Però Renata era serena, con il sorriso sulle labbra. Il giorno della vittoria, purtroppo, non ero a Roma. Quando ci siamo sentite mi ha detto che quella notte ha dormito un'ora sola. Pure troppo! Le ho detto che le volevo bene e che l'ho sempre saputo, che ci ho sempre creduto. È una vittoria di tutti noi ma soprattutto di Renata. Il coronamento di una campagna elettorale fantastica con due donne candidate. Anche Emma Bonino, che conosco e stimo molto, è stata grande. Per risolvere i problemi del Lazio che è in crisi, ci vuole una donna come Renata con un innato senso politico. Renata è una persona tosta nel senso buono della parola, una lavoratrice tenace che sa dosare savoir faire e pugno di ferro, quando serve. Sceglierà la squadra insieme alle persone che l'hanno sostenuta ma l'ultima parola sarà la sua». Una volta la Polverini disse che nel suo governo ideale l'avrebbe voluta come ministro alle Infrastrutture. Se oggi le chiedesse di aiutarla in Regione. «Dal 1999 collaboro al benessere del mio Paese come imprenditore e attraverso l'associazionismo. La mia collaborazione all'azienda Lazio sarà dunque produrre pil. E continuerò a essere vicina a Renata con i miei consigli». Parliamo di Renata come donna: in questa campagna elettorale l'abbiamo sempre vista vestita in maniera sportiva «È vero predilige uno stile pratico perché è una donna che non si ferma mai e non può essere intralciata da vestiti ingombranti. Ma in certe cene e occasioni importanti l'ho anche vista con abiti importanti, eleganti. Come la serata con Berlusconi nella quale indossava un tailleur. Certo i tacchi alti non li usati neanche quella volta. L'eleganza, lo stile sono valori aggiunti in una bella donna. E Renata è una persona bella, dentro e fuori. Una sindacalista molto impegnata e ora come presidente lo sarà ancora di più. Ma quella sciatteria di maniera ostentata da certa sinistra Renata, che pure viene da una storia popolare, non l'ha mai ostentata. E questo le fa onore».  A proposito di cose femminili: parlate mai di moda, parrucchieri ecc? «Siamo amiche ma non siamo mai andate a fare shoppimg insieme nè dal parrucchiere. Non sono argomenti di discussione all'ordine del giorno tra noi. Effettivamente credo che con quel caschetto di capelli lisci che io, con i miei capelli ricci e ribelli, ho sempre invidiato non le serva nemmeno un parrucchiere. In verità non mi piace neanche a me andare dal parrucchiere. A una certa età però diventa necessario, per via della ricrescita bianca. Anch'io ho questo problema. Mi è venuto a causa del dolore per la perdita di papà». Adesso Renata avrà meno tempo da dedicarle  «Lei è sempre disponibile. Si fa in quattro per tutti. Se hai bisogno di lei, la puoi svegliare a qualsiasi ora della notte. Durante la campagna elettorale le scrivevo degli sms "non ti voglio rubare un minuto però sai ecc." e lei mi rispondeva appena poteva».

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