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E Storace rivendica il successo di Renata

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Dopocinque anni ha rimesso piede nella Regione che aveva lasciato dopo aver perso nel 2000 la sfida con Piero Marrazzo. E, al contrario dell'Udc che immaginava di fare il pieno di voti e invece si è dovuta accontentare di un misero aumento di preferenze, ha praticamente raddoppiato i suoi consensi, passando dal due al quattro per cento e conquistando due posti in consiglio. Ovvio che adesso l'ex governatore alzi la voce e rivendichi l'importanza del suo successo. «La Destra è stata decisiva – ha detto – I 100 mila voti che abbiamo raccolto nel Lazio stanno a testimoniare che se avessimo deciso di andare da soli, come tre anni fa, oggi la Bonino sarebbe il Presidente della Regione». Un successo che, comunque lo inorgoglisce: «Sono molto contento di aver fatto vincere la Polverini insieme agli altri alleati. Senza La Destra non avrebbe vinto». Per lui si è anche parlato di un possibile posto da sottosegretario, dopo che nel passato governo di Berlusconi era stato ministro della Salute. ma per il momento Storace nicchia: «Non mi interessa fare il sottosegretario. Con il premier (che ha incontrato martedì sera ndr) non ne abbiamo mai parlato. Non aspiro a nessun riconoscimento». «Ora – ha proseguito – mi interessa parlare della Polverini e dare delle risposte agli elettori del Lazio. È questo l'importante». E sull'allarme scissione nel Pdl ha detto: «Ci sono tre anni davanti in cui il governo potrà realizzare alcune riforme. Ma sono due tavoli distinti». Poi ha commentato l'apertura che il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha fatto sui doppi incarichi: «È positiva l'apertura del sindaco di Roma ai doppi incarichi, che venivano invece osteggiati prima delle elezioni; vuol dire, anche per l'ampia risposta che ha dato la città, che ho fatto bene a candidarmi alla Regione».

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