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La Cei: "Votate in difesa di tutti i valori sociali"

Cei, la conferenza dei vescovi

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Non soltanto la cultura della vita contro l'aborto. Ma anche il lavoro, la casa, l'ambiente, l'accoglienza. Sono queste le priorità che devono orientare il voto dei cattolici. Due giorni fa le parole del presidente della Cei Angelo Bagnasco, all'apertura dei lavori del «parlamentino» dei vescovi italiani, hanno infiammato il dibattito politico. È stato soprattutto il monito sul «delitto incommensurabile» dell'aborto, interpretato come una discesa in campo a pochi giorni dalle elezioni, ad abbattersi come un macigno sui partiti. Ieri gli esponenti della diocesi della Liguria hanno stilato un documento per fugare ogni dubbio. La nota, primo firmatario proprio il cardinale arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, fa chiarezza. «Nell'approssimarsi della consultazione elettorale» e con l'obiettivo di «favorire la riconciliazione e il discernimento», i vescovi liguri hanno indicato come «criterio guida» per gli elettori «l'impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità». Innanzitutto «il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell'educazione». «E quindi - hanno continuato - il diritto al lavoro e alla casa; l'accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l'integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato». Questi valori, che sono anche sociali, «non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità». In serata un'altra precisazione del portavoce Cei, mons. Domenico Pompili. Come «valori non negoziabili», sulla scorta del magistero di Benedetto XVI, Bagnasco indicava «la dignità della persona umana», «l'indisponibilità della vita dal concepimento fino alla morte naturale», «la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica», «la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna».   Ed «è solo su questo fondamento che si impiantano e vengono garantiti altri indispensabili valori»: il diritto al lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata al bene comune; l'accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi volta a favorire l'integrazione; il rispetto del creato. La presa di posizione dei vescovi italiani, prima della nota dei liguri, fa storcere il naso alle due candidate di Lazio e Piemonte: Emma Bonino ha definito «fuori posto» l'intervento del «Signor Bagnasco», al quale ha ribattuto che i cattolici non devono essere trattati come «un pacco di voti». E Mercedes Bresso si è appellata alla non violenza elettorale: «La religione - ha detto - non sia usata come una clava». Il centrodestra ha rimarcato la condivisione dell'appello della Cei ma la fondazione Farefuturo (vicina a Fini) è andata controcorrente invitando il Pdl a non essere «più realista del re». Cautela nel Pd dove il segretario Pier Luigi Bersani ha accusato il Pdl di strumentalizzare le parole di Bagnasco e ha difeso la legge 194. Semplicemente di «predica» ha parlato il leader dell'Idv Di Pietro.  

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