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L'Unità fa la guerra "illegale" sul canone

Concita De Gregorio, direttore de L'Unità

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Disobbedire. L'ordine è perentorio e arriva proprio da chi si è sempre fregiato di essere il difensore delle regole e della correttezza. È bastato che un organo composto da parlamentari democraticamente eletti qual è la Commissione di Vigilanza bloccasse definitivamente i talk show politici sui canali Rai per armare di idee «illegali» i sostenitori di Santoro, Travaglio, Floris e di tutti quei conduttori affetti da incurabili patologie sinistrorse. E così un giornale compiacente alla causa qual è l'Unità e una direttrice «pasionaria» com'è Concita De Gregorio hanno lanciato la proposta. «No servizio? No canone» riporta un articolo sul giornale fondato da Antonio Gramsci, che continua: «Niente talk show per un mese? E noi per un mese vogliamo indietro i soldi del canone». Un'idea che ha raccolto immediatamente il plauso della sinistra. Sì, proprio di quella sinistra che nella travagliata storia del canone in Italia, ha sempre infangato gli evasori e quelli che per un motivo o per un altro ne boicottavano il pagamento. «La proposta di non pagare il canone Rai per un mese è interessante e degna di nota, nonché originale» sottolinea Giorgio Merlo parlamentare Pd e vicepresidente della commissione di Vigilanza. Questo è accaduto oggi, ma nel passato? Basta fare un po' di ricerca e per esempio si vede che il capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Fabrizio Morri definì il 28 settembre scorso «totalmente infondata e sbagliata la campagna contro il canone». Il riferimento era all'idea lanciata dai quotidiani Libero e Il Giornale per protestare contro il programma di Michele Santoro Annozero. Basta poi proseguire nella ricerca e vedere che molti altri esponenti di sinistra in passato avevano difeso il canone. Anche Oriano Giovannelli (Pd) lo stesso giorno si schierò contro lo sciopero del canone e, ancora più diretto, fu il Democratico Vincenzo Vita: «Non pagare il canone è una vera e propria iniziativa eversiva». Fino ad arrivare allo stesso Paolo Garimberti, presidente della Rai e prima giornalista di Repubblica: sono «indignato» per quella campagna «vergognosa». Sarebbe interessante sapere cosa pensano Morri, Giovannelli, Vita e Garimberti a proposito dell'iniziativa targata De Gregorio? Ma sembra di capire che se ne guarderanno bene dal farlo.

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