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Nervi tesi alla procura di Trani

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L'interno del palazzo della Procura di Trani

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TRANI - Silvio Berlusconi è iscritto nel registro degli indagati dall'8 marzo. C'è una data certa e non è un particolare secondario perché l'inchiesta Rai-Agcom potrebbe essere inviata per competenza ai magistrati di Roma entro il giorno 23. È la novità della convulsa giornata nella procura di Trani. I legali del premier, Ghedini, Palumbo e Longo, ieri mattina sono stati per un'ora e mezzo a colloquio con il pool che coordina l'inchiesta e con il procuratore della Repubblica, Carlo Maria Capristo. Sul piano procedurale l'iscrizione del premier determina la decorrenza dei quindici giorni previsti dalla legge costituzionale n.1 del 1989, entro i quali la procura deve inviare gli atti riguardanti il Cavaliere al magistrato competente. Gli avvocati del presidente del Consiglio, infatti, hanno presentato proprio una istanza "ad hoc", affinché il procedimento in corso sia trasferito (presumibilmente a Roma), ritenendo gli inquirenti pugliesi incompetenti per territorio. Interpretando l'articolo 6 della legge in questione si potrebbe prevedere che i rapporti, i referti e le denunzie concernenti i reati ipotizzati nei confronti del premier siano inviati al procuratore della Repubblica presso il tribunale del capoluogo del distretto di Corte d'appello competente per territorio. E dal momento che i reati che si ipotizza abbia commesso Berlusconi non sono avvenuti nella cittadina del nord barese, la conseguenza è che la procura pugliese dovrebbe inviare tutta la documentazione al giudice competente, quello del luogo dal quale sarebbero partite le telefonate oggetto delle intercettazioni. Spetterebbe dunque a Capristo entro martedì, trasmettere con le sue richieste gli atti relativi al collegio romano "dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati perché questi possano presentare memorie o chiedere di essere ascoltati". Al riguardo in serata da fonti giudiziarie si è appreso che la Procura ha disposto indagini per accertare da quale città siano partite le telefonate riguardanti la querelle Agcom. Schermaglie anche sulla presenza a Trani degli ispettori inviati dal ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano. Se Capristo si sbraccia per ribadire che l'ispezione avviene in un clima collaborativo, il pm Michele Ruggiero ha precisato: «L'indagine Rai-Agcom è coperta dal segreto investigativo che vale sia per gli indagati sia per gli ispettori». Intanto la procura di Trani ha presentato richiesta al gip di fissare un'udienza in camera di consiglio per ascoltare, alla presenza delle parti interessate, le telefonate dei parlamentari (rivolte ad utenze messe sotto controllo) le cui conversazioni sono state intercettate indirettamente nell'ambito dell'inchiesta Rai-Agcom. In mattinata i magistrati tranesi avevano anche cercato di svelare il giallo delle "parole forti" gridate dal procuratore della Repubblica, Carlo Maria Capristo, nella sua stanza il giorno prima. Secondo il "Corriere della Sera" sarebbero state rivolte al pubblico ministero Michele Ruggiero. Il diretto interessato, però, ha smentito spiegando che l'invettiva - «Adesso basta, ma che crede di fare? Adesso basta. Mi ha rotto il ... Chi ti credi di essere?» - era rivolta ad una terza persona contro la quale Capristo si stava sfogando, si presume un politico nazionale responsabile di attacchi alla Procura di Trani.

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